Secessione e Avanguardia. L’arte in Italia prima della Grande Guerra si concentra su quella felice, seppur breve, congiuntura storica dell’arte italiana che, nel decennio precedente la prima guerra mondiale, fu caratterizzata da una spinta innovatrice particolarmente fertile, che coinvolse artisti, letterati e critici in un dibattito serrato e gravido di conseguenze concrete intorno alle categorie di modernità e avanguardia.
L’apertura del nuovo secolo vide i giovani artisti contrapporsi al sistema ufficiale delle esposizioni, contestando i criteri che ne regolavano la selezione e rivendicando al contempo la propria libertà espressiva e la necessità di costituire canali alternativi e autonomi per la presentazione dei nuovi lavori. Come a
Monaco, Berlino, Vienna, artisti italiani scelsero di associarsi nel segno della
Secessione, interpretata sia come deciso distacco e contrapposizione antagonistica al tradizionale sistema dell'arte, sia come convergenza delle energie innovatrici intorno a comuni principi modernisti.

Attraverso più di 170 opere, suddivise in otto aree tematiche, la mostra della GNAM prende le mosse dal 1905, anno in cui
Gino Severini e Umberto Boccioni organizzarono nel Ridotto del Teatro Nazionale di Roma una “
Mostra dei Rifiutati”. Il percorso si apre nel segno del socialismo umanitario, che ha il suo precursore in
Giuseppe Pellizza da Volpedo, raccolto a Roma intorno a
Giovanni Cena, Duilio Cambellotti e Giacomo Balla. Seguono gli artisti italiani che avevano avuto una significativa partecipazione alle esposizioni europee indipendenti o secessioniste:
Gaetano Previati, Medardo Rosso e Giovanni Segantini.
Le esigenze di rinnovamento e di apertura internazionale si polarizzano fra il 1908 e il 1915 a Venezia e a Roma, nelle
manifestazioni di Ca’ Pesaro e della
Secessione romana.
Dalle attività espositive della Fondazione Bevilacqua La Masa, sospese nel 1913 perché troppo “eversive”, emergono
Gino Rossi, Tullio Garbari, Ubaldo Oppi, Vittorio Zecchin, Guido Marussig, Arturo Martini e Felice Casorati. La varietà dei riferimenti del gruppo di Ca’ Pesaro spazia dalla Secessione viennese al primitivismo, da Gauguin alle opere prefuturiste di Boccioni.


La Secessione romana si riallaccia programmaticamente agli analoghi movimenti di area germanica, proponendo al tempo stesso un più marcato collegamento alle ricerche artistiche europee recenti, con l'obiettivo di
sprovincializzare la cultura italiana.
Desta, così, grande interesse nel 1913 la sala dell’arte francese, che presenta artisti come
Pierre Bonnard, Félix Vallotton, Édouard Vuillard, Kees van Dongen. L’area mitteleuropea è rappresentata dal simbolismo di
Franz von Stuck e dello svizzero
Ferdinand Hodler. Nel 1914 arriva a Roma il nuovo gruppo austriaco capeggiato da Gustav Klimt, che include anche
Kolo Moser e
Egon Schiele.
Anche a Roma, come a Venezia, si evidenziano tendenze diverse. Dal divisionismo di
Camillo Innocenti, Arturo Noci, Plinio Nomellini, alle novità plastiche di
Roberto Melli, fino ad accogliere artisti provenienti da Ca’ Pesaro:
Cavaglieri, Viani, Zecchin, Casorati, Martini. Nelle ultime edizioni, infine, si affermano i giovani
Felice Carena, Pasquarosa Bertoletti, Armando Spadini.
La dirompente novità dei Futuristi, emarginati dalle secessioni romane, trova la propria sede nella
Galleria Permanente Futurista di Giuseppe Sprovieri, che nel 1914 ospita esponenti europei dell’astrattismo-futurismo, fra i quali i russi
Alexander Archipenko e Aleksandra Ekster, e propone le opere di
Boccioni, Balla, Russolo, Carrà, Severini, Depero.

La mostra si chiude sulla
tabula rasa che il conflitto mondiale rappresenta rispetto alle aspirazione avanguardiste. All’interventismo futurista, alla nuova iconografia della guerra nelle opere di
Cangiullo, Marinetti, Balla, si contrappone ormai la poetica misteriosa e silente del giovane
Giorgio De Chirico.
29/10/2014
SECESSIONE E AVANGUARDIA.
L’arte in Italia prima della Grande Guerra 1905-1915
31 ottobre 2014 – 15 febbraio 2015
A cura di Stefania Frezzotti
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma
Orari di apertura martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30
Venerdì fino alle 22.00 - Chiusura il lunedì
Biglietto ingresso museo-mostra intero 13 euro, ridotto 10,50
Prima domenica del mese accesso gratuito
Informazioni: tel. +39 06 32298221 - www.gnam.beniculturali.it
Catalogo Electa
DIDASCALIE IMMAGINI:
1. Adolfo Wildt, Maschera del dolore (autoritratto), 1909, Marmo
Pinacoteca Civica, Forlì
2. Umberto Boccioni, Idolo moderno, 1910-11, Olio su tavola
Estorick Collection, Londra
3. Ferdinand Hodler, Il sentimento VI, 1911-12, Olio su tela
Collezione privata, Svizzera
4. Giacomo Balla, Ritratto di Tolstoj, 1911, Olio su carta applicata su masonite
Collezione Laura Biagiotti
5. Felice Carena, Il ventaglio verde, 1914, Olio su tela
Collezione privata
6. Libero Andreotti, Danzatrice con maschera di Medusa, 1912, Bronzo
Collezione Andreotti, Firenze