12_Adolfo WILDT_ Maschera del dolore o AutorittratoSecessione e Avanguardia. L’arte in Italia prima della Grande Guerra si concentra su quella felice, seppur breve, congiuntura storica dell’arte italiana che, nel decennio precedente la prima guerra mondiale, fu caratterizzata da una spinta innovatrice particolarmente fertile, che coinvolse artisti, letterati e critici in un dibattito serrato e gravido di conseguenze concrete intorno alle categorie di modernità e avanguardia.


L’apertura del nuovo secolo vide i giovani artisti contrapporsi al sistema ufficiale delle esposizioni, contestando i criteri che ne regolavano la selezione e rivendicando al contempo la propria libertà espressiva e la necessità di costituire canali alternativi e autonomi per la presentazione dei nuovi lavori. Come a Monaco, Berlino, Vienna, artisti italiani scelsero di associarsi nel segno della Secessione, interpretata sia come deciso distacco e contrapposizione antagonistica al tradizionale sistema dell'arte, sia come convergenza delle energie innovatrici intorno a comuni principi modernisti.

13_Umberto Boccioni_idolo modernoAttraverso più di 170 opere, suddivise in otto aree tematiche, la mostra della GNAM prende le mosse dal 1905, anno in cui Gino Severini e Umberto Boccioni organizzarono nel Ridotto del Teatro Nazionale di Roma una “Mostra dei Rifiutati”. Il percorso si apre nel segno del socialismo umanitario, che ha il suo precursore in Giuseppe Pellizza da Volpedo, raccolto a Roma intorno a Giovanni Cena, Duilio Cambellotti e Giacomo Balla. Seguono gli artisti italiani che avevano avuto una significativa partecipazione alle esposizioni europee indipendenti o secessioniste: Gaetano Previati, Medardo Rosso e Giovanni Segantini.

Le esigenze di rinnovamento e di apertura internazionale si polarizzano fra il 1908 e il 1915 a Venezia e a Roma, nelle manifestazioni di Ca’ Pesaro e della Secessione romana.
Dalle attività espositive della Fondazione Bevilacqua La Masa, sospese nel 1913 perché troppo “eversive”, emergono Gino Rossi, Tullio Garbari, Ubaldo Oppi, Vittorio Zecchin, Guido Marussig, Arturo Martini e Felice Casorati. La varietà dei riferimenti del gruppo di Ca’ Pesaro spazia dalla Secessione viennese al primitivismo, da Gauguin alle opere prefuturiste di Boccioni.
 
15_Ferdinand Hodler_Il sentimento

16_Giacomo Balla_Ritratto di TolstojLa Secessione romana si riallaccia programmaticamente agli analoghi movimenti di area germanica, proponendo al tempo stesso un più marcato collegamento alle ricerche artistiche europee recenti, con l'obiettivo di sprovincializzare la cultura italiana.
Desta, così, grande interesse nel 1913 la sala dell’arte francese, che presenta artisti come Pierre Bonnard, Félix Vallotton, Édouard Vuillard, Kees van Dongen. L’area mitteleuropea è rappresentata dal simbolismo di Franz von Stuck e dello svizzero Ferdinand Hodler. Nel 1914 arriva a Roma il nuovo gruppo austriaco capeggiato da Gustav Klimt, che include anche Kolo Moser e Egon Schiele.
Anche a Roma, come a Venezia, si evidenziano tendenze diverse. Dal divisionismo di Camillo Innocenti, Arturo Noci, Plinio Nomellini, alle novità plastiche di Roberto Melli, fino ad accogliere artisti provenienti da Ca’ Pesaro: Cavaglieri, Viani, Zecchin, Casorati, Martini. Nelle ultime edizioni, infine, si affermano i giovani Felice Carena, Pasquarosa Bertoletti, Armando Spadini.

La dirompente novità dei Futuristi, emarginati dalle secessioni romane, trova la propria sede nella Galleria Permanente Futurista di Giuseppe Sprovieri, che nel 1914 ospita esponenti europei dell’astrattismo-futurismo, fra i quali i russi Alexander Archipenko e Aleksandra Ekster, e propone le opere di Boccioni, Balla, Russolo, Carrà, Severini, Depero.

18_Felice Carena_Il ventaglio verdeLa mostra si chiude sulla tabula rasa che il conflitto mondiale rappresenta rispetto alle aspirazione avanguardiste. All’interventismo futurista, alla nuova iconografia della guerra nelle opere di Cangiullo, Marinetti, Balla, si contrappone ormai la poetica misteriosa e silente del giovane Giorgio De Chirico.
29/10/2014

SECESSIONE E AVANGUARDIA.
L’arte in Italia prima della Grande Guerra 1905-1915

31 ottobre 2014 – 15 febbraio 2015
A cura di Stefania Frezzotti
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma

Orari di apertura martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30
Venerdì fino alle 22.00 - Chiusura il lunedì

Biglietto ingresso museo-mostra intero 13 euro, ridotto 10,50
Prima domenica del mese accesso gratuito

Informazioni: tel. +39 06 32298221 - www.gnam.beniculturali.it

Catalogo Electa

17_Libero Andreotti_DanzatriceDIDASCALIE IMMAGINI:
1. Adolfo Wildt, Maschera del dolore (autoritratto), 1909, Marmo
Pinacoteca Civica, Forlì
2. Umberto Boccioni, Idolo moderno, 1910-11, Olio su tavola
Estorick Collection, Londra
3.  Ferdinand Hodler, Il sentimento VI, 1911-12, Olio su tela
Collezione privata, Svizzera
4. Giacomo Balla, Ritratto di Tolstoj, 1911, Olio su carta applicata su masonite
Collezione Laura Biagiotti
5.
Felice Carena, Il ventaglio verde, 1914, Olio su tela
Collezione privata
6.
Libero Andreotti, Danzatrice con maschera di Medusa, 1912, Bronzo
Collezione Andreotti, Firenze