Inaugurata il 12 Gennaio 2017, a Palermo, nel prestigioso Palazzo Sant'Elia, la personale di Anna Di Fusco dall’evocativo titolo “Senza Nero” appare come mostra di arte contemporanea audace, vera, inconsueta.
La mostra giunge da Agrigento, dal Museo Griffo, e si inserisce negli spazi della ex Cavallerizza, con sorprendente raffinatezza ed eleganza in un connubio davvero intrigante dove questi luoghi, intrisi di storia sembrano perfettamente dialogare con le opere che raccontano la vera Sicilia, si arricchiscono e prendono forza.
La mostra è stata introdotta dal Presidente della Fondazione Sant'Elia, Antonino Ticali, che ama definire l'artista ‘siciliana’, non d'origine ma d'adozione, per la sua particolare interpretazione dei colori del mondo siciliano. Le opere infatti sembrano una narrazione dei continui viaggi nell'isola e dimostrano una profonda conoscenza e rispetto dei luoghi che l’artista rappresenta con il suo stile informale sulle tele.
Sono opere che raccontano la vera Sicilia, tramite una stilizzazione molto figurativa, e dove l'astratto scompone la forma per poi ricomporsi nel senso figurativo più stretto. L'opera Mare Nostrum, ad es. si trasforma in Mare Mostrum, con quelle ombre date dall’ intensità del colore e piccoli sprazzi di rosso che vanno a simboleggiare le tante vittime, di cui in questi tempi, questo mare, purtroppo, si nutre.
Quella della Di Fusco insomma si presenta come un mostra d’arte davvero coraggiosa, dove si riesce a dare forma attraverso un gioco cromatico della materia, alla rappresentazione del paesaggio siciliano anche più efficacemente di quanto possa fare l’arte figurativa.
Un esempio è l’opera intitolata “La scala dei Turchi” dove, due colori, quasi neutri, danno la profondità e la prospettiva attraverso l'utilizzo del segno posto a taglio netto con il colore e la presenza di linee dipinte a semicerchio, con addensamento di materia, evocano le dune e le scanalature della roccia
La mostra sarà visitabile fino al 30 Gennaio; si calcola che saranno molti gli studenti, anche delle classi primarie che vi parteciperanno, considerato il suo portato artistico educativo.
E’ noto che i bambini hanno una capacità incredibile di interpretare le opere astratte perché privi di preconcetti e pregiudizi e perciò in grado di cogliere l'essenzialita', individuando significati veri e profondi, perfino meglio degli adulti.
Alla manifestazione di apertura è intervenuto il Dirigente generale dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'identità regionale, Gaetano Pennino, che ha definito le opere della Di Fusco, una melodia, un ritmo.
Ed in effetti, attraverso i giochi di superficie della materia si giunge alla ritmicità, come in una melodia. Il ritmo in analogia alla materia rappresenta lo scandire del tempo dato dalla variazione di intensità dei colori
A sua volta Gaetano Bongiovanni storico dell'arte, presso la Sovraintendenza di Palermo ha colto una sorta di affinità tra le opere della Di Fusco e la produzione di un genio come Alberto Burri , per l'uso materico del colore e per le emozioni che si creano attraverso le sfumature e le presenze delle linee e i movimenti della materia che nel contrasto di positivi e negativi regalano alla vista emozioni forti e decise.
Un altro illustre ospite, l’ex senatore Antonio Battaglia, ha notato come l’esposizione e il parlare di arte lo abbiano riportato indietro nel tempo, quando frequentava il liceo quandol'entusiasmo per lo studio lo portava a sognare orizzonti oltre la sua terra.
Una mostra sorprendente, dunque, dove la presenza di importanti personaggi, in un luogo storico regalano agli spettatori la figura di un’artista sensazionale .
Il rilevo delle iniziativa è testimoniato dalla notevole presenza della stampa; anche la Rai, attraverso il Tg Regionale ha dedicato un servizio filmato; hanno ripreso l’evento anche il dr. RICCARDO PICONE e la Baronessa Loredana Mormino, realizzando molte interviste alle più autorevoli presenze all’inaugurazione.
Infiniti sono stati i complimenti all’artista, che davvero in poco tempo si è imposta per la sua originalità e la forza delle sue realizzazioni
Dott.ssa Stefania Montori