Dal 27 febbraio - 27 maggio 2018, presso le nuove sale dell’Aula Magliabechiana, agli Uffizi di Firenze.
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La mostra degli Uffizi si propone di indagare i contatti, i rapporti e i confronti tra le due culture latine dell’arte figurativa e non solo, attraverso alcuni artisti che ebbero rapporti con l’Italia come
Alonso Berreguete che si formò tra Firenze e Roma, ma anche di artisti che dall’Italia emigrarono verso la Corte Reale spagnola come
Pompeo Leoni o Romolo Cincinnato.
Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi, aprirà il proprio fondo, per la maggior parte risalente alla donazione di Emilio Santarelli (1866), per esporre i fogli più belli e significativi. In mostra disegni di
Francisco Pacheco, Patricio e Eugenio Cajés, Vicente Carducho, protagonisti della stagione che chiude il Cinquecento in Spagna.
Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, nella conferenza stampa del 26 febbraio ha sottolineato come il rapporto di reciproca influenza tra le due culture cominciò con il processo di unificazione della Spagna e le conquista prima dell’Italia meridionale con Napoli, Sicilia e Sardegna per proseguire a cavallo tra i secoli del Quattrocento e Cinquecento con il Ducato di Milano ed altri preside sparsi che si spingevano sino al nord dello Stato Pontificio.
“Ogni artista e le sue opere sono infatti sempre il frutto di un’ininterrotta circolazione di idee e di forme – dice
Marzia Faietti, direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi e curatrice, con
Corinna Gallori e Tommaso Mozzati, della mostra – e quindi scrivere sul disegno in Spagna, come su quello praticato in Italia o ovunque, significa ampliare costantemente gli orizzonti di ricerca giungendo a sfiorare il punto di rottura della nozione di scuola senza tuttavia rinunciare al recupero filologico del tessuto artistico di un luogo e all’analisi della trasmissione del sapere nelle diverse botteghe”.
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La mostra si articola in
una premessa e otto sezioni e per ricollocare le singole creazioni grafiche nel loro contesto di provenienza, il percorso include anche sculture, dipinti, esempi di oreficeria e arti applicate, con l’intento di suggerire utili confronti ispirati a uno sguardo multidisciplinare, assunto come principio ordinatore.
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Nella
premessa si mette a fuoco la
situazione artistica della Spagna fra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, prima della formazione sul trono di Castiglia e di Aragona della dinastia asburgica.
La
prima sezione presenta la
produzione di quei pittori o scultori educatisi in Italia fra gli anni Dieci e Trenta del Cinquecento, da Berruguete a Bartolomé Ordóñez, fino a Gaspar Becerra; la
seconda offre il
confronto fra la figura umana e la
rappresentazione del nudo di questi artisti e
l’arte e la trattatistica italiana.
La
terza sezione pone l’attenzione
sull’importanza della pittura tosco-romana per la produzione spagnola attorno agli anni Quaranta-Cinquanta, grazie a opere di
Luis de Vargas e Luis de Morales accostate a fogli attribuiti a
Sebastiano del Piombo e di Giorgio Vasari.
La
quarta si concentra invece sugli
spostamenti degli artisti, tra cui spicca il caso emblematico di un pittore come
El Greco, in direzione opposta, dall’Italia alla Spagna, e sul passaggio dinastico
fra Carlo V e Filippo II, capace di portare un radicale ripensamento nelle dinamiche di committenza della Corona.
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Da qui si sviluppa, nelle
due sezioni successive, un percorso nei disegni italiani legati alla
decorazione della chiesa e monastero di San Lorenzo dell’Escorial e una riflessione sull’uso delle arti grafiche da parte di Filippo II per controllare e promuovere questo importantissimo cantiere. La
settima sezione illustra le conseguenze della presenza di tali artisti e introduce alla
grafica di alcuni autori spagnoli dell’ultimo trentennio del Cinquecento.
Il percorso espositivo si conclude con una
sezione dedicata ai membri di due famiglie,
i fratelli Carducci/Carducho e i Cascese/Cajés, e alla loro eredità artistica e teorica.
Didascalie delle immagini
Fig. 1
Alonso Berruguete (Paredes de Nava, 1488 ca. - Toledo, 1561)
Madonna col Bambino, da Donatello
1508-1510 ca.
Pietra rossa, carta
Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
Fig. 2
Alonso Berruguete (Paredes de Nava, 1488 ca. - Toledo, 1561)
Madonna col Bambino e san Giovannino (Tondo Loeser)
1513-1514
Olio su tavola
Firenze, Palazzo Vecchio, Collezione Loeser
Fig. 3
Alonso Berruguete (Paredes de Nava,1488 ca. - Toledo, 1561)
Ecce Homo
1525 ca.
Legno policromo
Valladolid, Museo Nacional de Escultura
Fig. 4
Alonso Berruguete (Paredes de Nava, 1488 ca. - Toledo, 1561)
Deposizione dalla croce e altri studi
1545-1548 ca.
Penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, carta
Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
Fig. 5
Domínikos Theotokópoulos, detto El Greco (Iraklion, 1541 - Toledo, 1614)
La guarigione del nato cieco
1570-1576 ca.
Olio su tela
Parma, Galleria Nazionale
Redazione 27 febbraio 2018