Particolare risonanza ha avuto il suo progetto intitolato Bureau d’activités implicites: iniziata nel 1997, l’opera si compone di 13 moduli installativi che tematizzano diversi aspetti della vita dell’autrice, lavorando soprattutto sull’archiviazione della memoria e sulla composizione di elementi che alludono alle sue attività future.
Trouvé ha dichiarato a più riprese di considerare il tempo l’argomento portante della sua produzione. Il Bureau, nelle sue variegate declinazioni, è la “sostanza” scelta per dare forma al tempo e renderlo plasticamente percepibile. Una delle idee che definisce il lavoro riguarda il tentativo di portare l’attenzione sui tempi che appaiono marginali, inutili e sprecati nell’esistenza di una persona (le attese, ad esempio) e che Trouvé, invece, considera addirittura decisivi nella costruzione del sé. L’Ufficio, pertanto, costituisce una sorta di archivio delle esperienze dell’artista in cui finiscono i documenti del suo essere.
Tatiana Trové ha preso parte alla Biennale di Venezia (2003 e 2007) e alla Biennale di San Paolo (2010). Suoi lavori sono stati presentati in diverse personali: al Palais de Tokyo di Parigi (2007: Double Bind), al Centre Pompidou (2008: 4 between 2 and 3), al Museo Migros di Zurigo (2009-2010: A Stay Between Enclosure and Space) e alla Kunsthaus di Graz (2010: Il Grande Ritratto). L’artista ha esposto anche presso la Pinault Foundation a Punta della Dogana, Venezia (2011) e alla Hayward Gallery di Londra (2010).
(F. So, 9/11/2013)
"I cento titoli in 36 524 giorni"
Gagosian Gallery
Via F. Crispi, 16 - Roma
Fino al 4 gennaio 2014
Didascalie delle immagini
1. Portrait of Tatiana Trouvé, © Tatiana Trouvé. Courtesy of the artist and Gagosian Gallery, Photo by J.B. Mondino
2. Tatiana Trouvé, 350 points towards infinity, 2009, Plumb lines, magnets, metal, 450 x 950 x 950 cm, View of the exhibition A stay between enclosure and space, Migros Museum, Zurich, Switzerland, Photo by S. Altenburger