Prevalente nella ricerca dell’artista è la
rappresentazione della figura umana, marcata da uno stile del tutto riconoscibile. Lontano dalle tendenze concettuali e dalle molte varianti del Minimalismo, egli declina la sua produzione figurativa rimodulando, secondo una prospettiva originale, alcuni tratti dei
modernismi della prima metà del Novecento (Picasso, soprattutto, ma anche Rodin, Epstein e Moore, tra gli altri), cui riconosce esplicitamente un ruolo cardinale nella formazione della sua maniera.
I registri prediletti sono la
deformazione cubista e le
semplificazioni primitiviste, sui quali si imposta l’interazione ricorrente tra elementi tridimensionali e forme prossime alla bidimensionalità: questa formula compositiva, combinata con le dimensioni spesso monumentali, rende
i corpi di Houseago imponenti, mostruosi e fragili ad un tempo, generando effetti di notevole suggestione. Le sue figure, inoltre, presentano spesso un carattere apparentemente non finito, lasciando talvolta in vista l’intelaiatura che le sostiene: la soluzione è funzionale ad evocare il processo realizzativo della scultura tradizionale, di cui le strutture dell’artista fingono di rendere percepibili le tracce.

Il repertorio di Houseago, d’altra parte, risulta palesemente debitore anche nei confronti di certo
immaginario della cultura pop, in cui si mescolano rimandi al cinema, al fumetto e alla fantascienza, che lo stesso artista considera essenziali nella sua formazione.
Thomas Houseago (Leeds, 1972) vive e lavora a
Los Angeles. Ha frequentato il
Saint Martins College of Art a Londra e il
De Ateliers di Amsterdam. Gli sono state dedicate di recente mostre monografiche presso il Sainsbury Centre for the Visual Arts, Norwich (2012), l’Inverleith House, Edimburgo (2011), e il Modern Art di Oxford (2010–11). Sue opere, inoltre, sono state esposte negli spazi museali veneziani di Palazzo Grassi (2011) e Punta della Dogana (2010), al Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2010), e alla Biennale del Whitney Museum of American Art, New York (2010).
(F. So, 19/5/2013)
Gagosian Gallery
Via Francesco Crispi, 16 Roma
Opening martedì 4 giugno, ore 18-20
Alla presenza dell’artista
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Dal 25 maggio al 7 luglio 2013, inoltre, anche la
Galleria Borghese aprirà le sue sale a Thomas Houseago: all’artista sarà dedicata la mostra dal titolo
Reclining Figure/Striding Figure.
1. Thomas Houseago, Roman Masks II, 2013
2. Thomas Houseago, Baby, 2010
3. Thomas Houseago, Clay Helmet (Cyclops), Milano, Galleria Zero, 2009, foto Jacopo Menzani