
La pratica sistematica del disegno, nelle sue valenze progettuali, di studio o di documentazione, consentì a Giambattista di organizzare al meglio l’attività della sua bottega familiare. La mostra dei Musei Capitolini mette a fuoco la natura multiforme del disegno dei Tiepolo, penetrandone le articolate dinamiche inventive e produttive.
La rassegna offre, così, una scelta rappresentativa di fogli, attingendo anche da collezioni private di ardua accessibilità, nell’intento di indagare i raffinati meccanismi strutturali del processo creativo tiepolesco: dalle prime idee, fissate sul foglio in segni abbreviati, alle diverse modalità in cui ipotesi compositive e rapporti luministici prendono la forma di materiali di lavoro; dalle composizioni autonome dei “disegni finiti”, concepiti per la vendita o il collezionismo, sino alla produzione più estemporanea di paesaggi, spunti decorativi o caricature.
La mostra si compone di oltre 90 disegni, una scelta di acqueforti e un piccolo nucleo di dipinti, suddivisi in quattro sezioni organizzate per nuclei tematici secondo le loro modalità tecniche.

I disegni provengono in larga misura dal fondo Sartorio dei Musei Civici di Trieste, arricchito da fogli della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e del Museo di Bassano del Grappa, assieme ad altri meno noti delle collezioni fiorentine messe insieme nel secondo Ottocento da Herbert Percy Horne, Frederick Stibbert e Stefano Bardini (ora conservate nei musei di Firenze a loro intitolati), e infine dalla raccolta riunita all'inizio del secolo scorso dal pittore Italico Brass (oggi in gran parte dispersa).
La prima sezione, "
Idea, progetto, composizione: i paradigmi della figura", è imperniata sulla dinamiche che procedono dalle prime idee all’elaborazione compositiva, sino allo studio dei rapporti cromatici e luministici. Attraverso i differenti tipi di carta e le diverse tecniche espressive utilizzate, Tiepolo approda a un disegno di assoluta originalit e sorprendentemente pittorico, di cui sono un eloquente testimonianza L'
Annunciazione e
L'Olimpo (fig. 2), entrambi dal Museo Stefano Bardini di Firenze e la
Morte di Gia
cinto, studio per il dipinto di analogo soggetto oggi al Prado di Madrid.
L'ironia è la protagonista della seconda sezione, "
Caricatura ed esotismo: i caratteri dell'ironia",
in primis attraverso lo strumento espressivo della caricatura. Lo sguardo pungente di Tiepolo restituisce, tipizzate, fisionomie tratte dalla quotidianità: nobili imparruccati, orientali, frati, servi, cicisbei. Questo repertorio visivo elaborato da Giambattista è rappresentato in mostra dalla
Testa di Orientale (fig. 1) e dalla
Caricatura di gentiluomo con tricorno sotto il braccio e spadino (fig. 4). Il figlio Giandomenico, col suo spirito arguto e graffiante, saprà portare alle estreme conseguenze le invenzioni garbatamente allusive del padre.
Giambattista Tiepolo ha impiegato il disegno anche per cimentarsi nel genere del paesaggio: è questo il tema della terza sezione della mostra, "V
isioni d'Arcadia: paesaggio, natura e mito". Possiamo qui apprezzare superbi disegni
en plein air come i
Cani levrieri, realizzati a penna e inchiostro bruno diluito, o come il
Cavallo in un paesaggio con edifici, realizzato da Giandomenico (fig. 5).