Dopo l’evento che, tre anni or sono, si concentrò sull’area di
San Severino e dell’Alto Maceratese (
Meraviglie del Barocco 1, San Severino Marche, Sedi varie, 24 luglio 2010 – 16 gennaio 2011), l’attuale esposizione mette a fuoco il vasto territorio che si estende dalla zona costiera di
Osimo, Ancona, Camerano, Loreto, Senigallia, Pesaro e Fano, sino dell’entroterra, con le aree di
Fabriano, Serra San Quirico e Sassoferrato. Ospitata presso le sedi contigue di
Palazzo Campana e del Museo Civico, l’esposizione presenta
oltre 100 opere, tra
dipinti, arazzi, sculture e oreficerie sacre.
 Sacra Famiglia con San Giovannino, Reggio Emilia, Collezione Privata Brighi-Nanni - FOTO.jpg)
Tra i principali artisti, oltre ai due specificamente ricordati nel titolo della mostra,
Peter Paul Rubens e
Carlo Maratti (fig.1), spiccano i nomi di
Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio (fig. 2),
Mattia Preti, Francesco Solimena, Simon Vouet, Guido Reni (fig. 4),
Guercino, Orazio Gentileschi, Simone Cantarini, Giovanni Francesco Guerrieri e Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato; ma va rilevato l’impegno specifico del Comitato Scientifico - composto tra gli altri da Antonio Paolucci, Lorenza Mochi Onori, Stefano Papetti, oltre al curatore Vittorio Sgarbi e alla presidente onoraria Mina Gregori - volto a selezionare non solo i capolavori del Seicento marchigiano più noti e studiati (oltreché, in taluni casi, già esposti in precedenti occasioni), ma anche molte opere poco conosciute o perfino inedite.
Fu la committenza dei vescovi delle diocesi locali e degli alti prelati attivi a Loreto che permise di arricchire il territorio con le opere dei grandi maestri succitati, mentre si deve ai cardinali della famiglia Barberini la presenza di lavori dovuti ad alcuni fra i maggiori artisti attivi nell’Urbe legati all’ambito barberiniano, quali
Gian Lorenzo Bernini, Giacinto Brandi e François Perrier.
 Assunzione della Vergine, Ancona, Museo Diocesano.jpg)
Fra i pezzi più interessanti esposti in mostra merita una segnalazione a parte lo
smagliante arazzo del Museo Diocesano di Ancona, eseguito
su cartone di Rubens (fig. 3), che fa parte di una serie di quattro tappezzerie di
manifattura fiamminga commissionata dalla
Confraternita del Sacramento di Ancona, che ne è ancora custode. Gli arazzi a tutt’oggi vengono esposti solo una volta l’anno, in occasione delle festività religiose alle quali si riferiscono i soggetti rappresentati, ciò che ha permesso loro di mantenere
uno stato di conservazione sbalorditivo e decisamente fuori dalla norma.
Uno degli itinerari collegati alla mostra si snoda
all'interno della città di Osimo, mentre l’altro attraversa i luoghi del territorio caratterizzati dalle più rilevanti opere d’arte dell'epoca:
Loreto, con
Cristoforo Roncalli detto il
Pomarancio, e
Camerano, attraverso il suo più illustre cittadino,
Carlo Maratti (è questa la dizione del cognome che, a dispetto del titolo scelto per l’esposizione, sarebbe invero da preferire alla luce delle indicazioni documentarie, sebbene egli sia più universalmente noto come
Maratta).
Nel percorso urbano di Osimo è prevista la visita del
Museo Diocesano, del
Duomo e della
Basilica di San Giuseppe da Copertino (in cui si conserva un’opera di
Mattia Preti fino ad oggi pressoché sconosciuta), ma anche, eccezionalmente, quella di alcuni palazzi storici che presentano importanti testimonianze seicentesche, tra cui emerge
Palazzo Gallo, con l'affresco del
Salone delle Feste eseguito dal
Pomarancio. Sull'altare maggiore della chiesa di San Marco, infine, si può ammirare una
tela monumentale del Guercino.
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Uno spazio speciale è riservato a
Carlo Maratti, nato a Camerano nel 1625, del quale ricorre quest’anno il terzo centenario della morte (Roma, 1713). Protagonista assoluto della scena artistica capitolina, apprezzatissimo presso i vertici ecclesiastici, ma anche nelle principali Corti Europee, maestro influentissimo, artista colto e poliedrico per eccellenza,
Maratti rappresentò una sorta di modello esemplare per il classicismo pittorico internazionale fra XVII e XVIII secolo, al quale l'attività fortunata dei migliori allievi e seguaci, come Giuseppe Chiari, garantirono una profonda e
duratura capacità di penetrazione nel linguaggio artistico europeo del Settecento.
Il catalogo, edito da
Silvana Editoriale, è curato da
Vittorio Sgarbi e Stefano Papetti.
Lu.Bo., 22/11/2013
Da Rubens a Maratta. Le meraviglie del Barocco nelle Marche
2. Osimo e la Marca di Ancona
a cura di Vittorio Sgarbi
Osimo, Palazzo Campana e Museo Civico, 29 giugno - 15 dicembre 2013,
orario:
dal 29 giugno al 30 settembre
10,00 - 13,00 16,30 - 20,30 (venerdì 16.30 - 23,00)
10,00 - 23,00 (prefestivi e festivi)
lunedí mattina chiuso
ottobre novembre dicembre
09,30 - 12,30 16,00 - 19,00
10,00 - 19,00 (prefestivi e festivi)
lunedí chiuso