LUCA GIORDANO

LA “GLORIA DI SANT'ANDREA CORSINI”, 1682

Olio su tela, cm. 130 x 96
in antica cornice con i sigilli in cera lacca che recano le  armi dei principi Corsini
 
Provenienza: Firenze, principi Corsini
Esposizioni: Firenze, Monastero di San Luca, 1705

NUOVA ACQUISIZIONE DEGLI UFFIZI 
DALLA
GALLERIA ANTONACCI LAPICCIRELLA FINE ART-ROMA

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di
Fabiano FORTI BERNINI
Una notizia importante nel mondo dell’arte, è giunta nei giorni scorsi: gli Uffizi hanno acquisito una importante opera di Luca Giordano, (Napoli,1634 - 1705) datata 1682, che si riteneva fosse andata perduta. Il dipinto in questione è “La gloria di Sant'Andrea Corsini” ed è il modello definitivo realizzato dall’artista e approvato dai committenti, la nobile famiglia fiorentina dei principi Corsini, per la decorazione dell’affresco della cupola della Cappella Corsini di Santa Maria del Carmine a Firenze
Il dipinto, ancora con la sua tela originale, inserito in un’antica cornice, con i sigilli in ceralacca che recano le armi dei principi Corsini, è stato acquistato direttamente da un ramo della famiglia nobile fiorentina, da parte della storica galleria romana Antonacci-Lapiccirella, di via Margutta in Roma.
I noti galleristi romani, hanno avuto il grande merito di riportare alla luce questa importante opera che a seguito delle divisioni familiari avvenute alla fine dell’Ottocento, venne spostata in altra sede, sfuggendo alla notifica effettuata negli anni quaranta del novecento e ridefinendo tutti i passaggi, attraverso indagini bibliografiche ed archivistiche, sono giunti alla ricostruzione definitiva, identificando l’opera come il terzo  bozzetto eseguito da Giordano, il piu’ significativo, peraltro approvato dai committenti, mentre i precedenti due modelli, non approvati dalla committenza, sono oggi parte integrante della Collezione Corsini notificata in loco.
Durante la fase delle indagini archivistiche sono venuti alla luce alcuni aneddoti divertenti, come raccontano Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella :
" Consultando gli archivi della famiglia Corsini, abbiamo trovato i nomi dei due mediatori che a Napoli incassarono l’importo per il Maestro e molto altro, persino un rimprovero dei Corsini che esortavano Giordano a non correre più dietro ‘le donzelle’ ma a concentrarsi sulla pittura!”.
Rendendosi immediatamente conto del grande valore storico e artistico dell’opera, fortemente legata alla città di Firenze, i due galleristi hanno maturato da subito l’intenzione di poterla collocare presso un’importante istituzione come gli Uffizi. Ed in effetti, l'ex direttore del prestigioso Museo fiorentino, Antonio Natali, mostrò il desiderio di acquisire l’opera, cosa che il nuovo direttore Eike Schmidt, ha confermato proseguendo nell’intento del suo predecessore, portando infine a termine questa importante acquisizione, coronando il lodevole desiderio dei galleristi romani, che soddisfatti ora possono a giusto titolo affermare:
Siamo orgogliosi di poter dire oggi che un’opera di questa importanza e provenienza è entrata a far parte delle collezioni di uno dei musei più importanti del nostro paese e tra i primi nel mondo, le Gallerie degli Uffizi”.

Vale a questo punto ricordare brevemente la storia della Cappella Corsini; venne commissionata da Neri e Bartolomeo Corsini, per celebrare il loro antenato Sant'Andrea Corsini, vissuto nel XIV secolo e canonizzato nel 1629 da Papa Urbano VIII, Barberini.
Nel 1675 venne affidata l'impresa all’architetto Pier Francesco Silvani, che creò una delle prime opere a Firenze nello stile del barocco romano. La decorazione della cupola della cappella venne affidata a Luca Giordano. L’affresco fu il primo che l'artista realizzò a Firenze ed ebbe un forte impatto sulla scuola fiorentina. L’opera raffigura appunto Sant'Andrea Corsini nella cupola interna e le Quattro Virtù nei pennacchi; tale  ciclo pittorico venne realizzato nel momento di massima maturità artistica di Luca Giordano, il quale evidenziò la sua capacità di rappresentare grandi composizioni con una equilibrata sensibilità cromatica.
Tali lavori riscossero un grande successo, tanto da far guadagnare all'artista la commissione degli affreschi per palazzo Medici Riccardi, sempre a Firenze, precisamente nella volta della biblioteca e nella galleria  dove rappresentò la Glorificazione della dinastia medicea e le vicende della vita umana.
Dopo la fortunata attivita’ fiorentina, il grande pittore venne chiamato da Carlo II alla corte di Madrid e  in Spagna trascorse il decennio  1692-1702.
Negli ultimi tre anni della sua vita, dopo il ritono a Napoli, confermò la fama di  instancabile lavoratore e, con l’aiuto della sua numerosa bottega, potè lasciare molte testimonianze della sua arte in diverse chiese, come la Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella, la chiesa dei Girolamini e la chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova.

La Galleria degli Uffizi, inaugurera’ la nuova acquisizione dal prossimo 5 settembre.

Potremmo concludere rimarcando questa felice cirostanza nella quale la sensibilità del privato e l'interesse dello Stato fortunatamente hanno coinciso, favorendo l'acquisizione al patrimonio pubblico di un'opera d'arte di grande rilievo artistico e filologico, La cosa purtroppo non avviene molto spesso, come dimostra il fatto che numerose importanti opere finiscono sul mercato estero. Questa volta invece è stato possibile ampliare con un'opera eccezionale una pretigiosa collezione museale, grazie al fatto che si sono incontrate persone - privati o antiquari di grande valore da una parte, funzionari dello Stato accorti e intelligenti dall'altra-  animati da una comune passione, lungimiranza e soprattutto amore per l'arte del proprio paese; non possiamo che augurarci e sperare  operazioni simili possano ripetersi anche in futuro.

di                                                                                                                                                                    
Fabiano FORTI BERNINI                                     Roma 15 / 3 / 2017
                                   
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