Peggy Guggenheim ha sempre considerato l'appassionato e convinto sostegno dato a
Jackson Pollock il traguardo più significativo della sua carriera di gallerista e collezionista. Peggy commissionò numerosi dipinti all’artista, organizzò personali dei suoi dipinti, vendette e donò molte sue opere a musei e collezionisti internazionali. Si deve a lei anche
la prima mostra di Pollock in Europa presso il Museo Correr di Venezia.
Il progetto coinvolge
un imponente team internazionale di cui fanno parte esperti, ricercatori e scienziati del Getty Conservation Institute di Los Angeles, del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, del Seattle Art Museum, dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari, dell’Istituto Nazionale di Ottica, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Centro SMAArt di Perugia, oltre, ovviamente, allo staff della Collezione Peggy Guggenheim.
Il progetto di ricerca è coordinato da Luciano Pensabene Buemi, conservatore della Collezione Peggy Guggenheim e da Carol Stringari, conservatore capo del Guggenheim Museum di New York.
La prima fase del lavoro sarà caratterizzata da
indagini non invasive sulle undici opere della collezione, a cura dei tecnici del laboratorio mobile MOLAB (CNR-ISTM, SMAArt, INO - CNR) e del Laboratorio di Diagnostica di Spoleto: ennesima conferma, al più alto livello, di come
l’analisi diagnostica e le problematiche conservative siano ormai necessariamente entrate a pieno titolo anche nell’ambito dell’arte della seconda metà del XX secolo, con le sfide peculiari e complesse che, sotto il profilo tanto dei principi quanto delle metodiche, essa pone alla scienza del restauro.
(07/06/2013)
Didascalia immagine:
Jackson Pollock,
Alchimia (
Alchemy), 1947, Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
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