Segnaliamo alcune opere di particolare interesse nella prossima asta Hampel dedicata ai Dipinti Antichi, che si terrà a Monaco venerdì 28 marzo, cominciando da tre notevoli tavole toscane a fondo oro di primo Quattrocento: la Madonna col Bambino e Santi attribuita da Mina Gregori al cosiddetto Maestro di San Martino a Mensola (lotto 1011, tempera su tavola, cm. 119,5x62), la Madonna con Bambino in trono e monaco francescano in preghiera, di Stefano d’Antonio di Vanni (l. 1013, olio e tempera su tavola, cm. 112x70, fig. 1), e, infine, una delicata Maria Lactans, tipico prodotto della pittura tardo-gotica fiorentina (l. 1030, tempera su tavola, cm. 80x56).
Fra le varie Vedute di Venezia in catalogo spicca una piccola
Venezia vista dal Canal Grande con Santa Maria della Salute che fu attribuita da Roberto Longhi a
Francesco Guardi. Il primo piano della tela è occupato da due gondole e un peschereccio adagiati nel canale tranquillo, mentre lo sfondo è occupato da figurette sulla riva e davanti alla chiesa. Tipicamente guardeschi gli effetti “pre-impressionisti” della luce sulle architetture e i riflessi sulla superficie dell’acqua, che conferiscono alla scena un’atmosfera di particolare lirismo (l. 1045, olio su tela, cm. 32x53).

Simile l’inquadratura di un'altra veduta di alta qualità,
L’imbocco del Canal Grande alla Salute (l. 1049, olio su tela, cm. 80x120, fig. 3, part.).
Il dipinto è accompagnato da uno scritto di
Anna Bozena Kowalczyk (specialista di riferimento del vedutismo veneziano del Settecento) che assegna l’opera a un eccellente pittore della
stretta cerchia di Antonio Canal detto Canaletto. La studiosa sottolinea come essa sia stata eseguita traendo spunto non, come spesso accadeva, da un incisione, ma direttamente da un dipinto di Canaletto, che a più riprese si cimentò in quello stesso scorcio di Venezia.
Di notevole spettacolarità è ancora la grande
Veduta di fantasia con tempio classico, corso d’acqua e una città in fiamme sullo sfondo (l. 1054, olio su tela, cm. 119x200, fig. 2) dell’eccellente specialista di paesaggi, capricci e battaglie
Johann Anton Eismann, che, austriaco di natali ma veneziano d’adozione, ricoprì un ruolo non trascurabile nello sviluppo della pittura di genere in Italia nella seconda metà del Seicento.
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Merita poi una speciale segnalazione il
Capriccio architettonico di rovine romane con la predica di San Paolo, tela inedita di
Giovanni Paolo Panini (Piacenza, 1691 – Roma, 1765). In questo caso l'autore eseguì non solo la ricca e accurata scenografia di rovine classiche, ma anche i tanti personaggi posti ai lati dell’apostolo: soldati, magistrati e gente comune. Spiccano in particolare il vecchio con la tunica bianca al centro, il giovane sul piedistallo con la toga rosa e il soldato con la lancia e il berretto rosso sul lato destro del dipinto. Secondo Ferdinando Arisi, massimo specialista del Panini, questo berretto rosso, che si ritrova in vari dipinti, costituisce una sorta di firma e starebbe a segnalare l’autoritratto del pittore (l. 1062, olio su tela, cm. 90x110, fig. 3).


Nel nutrito gruppo delle nature morte, spiccano in modo particolare la superba composizione di
Strumenti musicali, con mappamondo, spartiti e una piccola scultura classica, firmata da Bartolomeo Bettera (Bergamo 1639 – Milano, ca. 1690), eccellente seguace di Evaristo Baschenis, col suo impressionante tendaggio che fa da sipario al trionfo di oggetti disposti con studiato disordine sul tavolo ricoperto da un tappeto (l. 1069, olio su tela, cm. 125,5x155, fig. 4); una preziosa
Composizione di insetti, su marmo, opera tipica di
Jan van Kessel il Vecchio (Anversa, 1626-1679) firmata e datata 1660 (l. 1059, olio su marmo, cm. 22,2x30,4, fig. 5); il “
Trofeo di caccia” di
Willem Van Aelst (Utrecht o Harlem, 1627 – Amsterdam, ca. 1683), firmato, di calibratissima composizione e smagliante resa pittorica (l. 1086, olio su tela, 66x52,5), e infine la monumentale
Natura morta di vasellame, fiori, frutta, un violino e una conchiglia, opera di
Gabriello Salci (Roma 1681 – documentato fino al 1720), specialista egregio attivo nell’Urbe nei primi due decenni del Settecento (l. 1044, olio su tela, cm. 111,5x85,5).
(25/03/2014)
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