invito_scipione_gaetaGaeta ospita la prima mostra interamente dedicata al suo cittadino più illustre, Scipione Pulzone (Gaeta, ca.1540 - Roma, 1598). Presenti circa quaranta dipinti, attentamente selezionati per offrire il panorama più esauriente possibile sulla parabola evolutiva del pittore, rappresentandone al meglio l’alto magistero tecnico e le per nulla trascurabili qualità espressive.

Sono stati ottenuti prestiti di grande rilievo, fra gli altri, dal Metropolitan Museum of Art di New York, dalle Trafalgar Galleries di Londra, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dal Museo del Patriarca Real Colegio y Seminario de Corpus Christi de Valencia, dal Musée du Temps di Besançon, dalla Galleria degli Uffizi e da Palazzo Pitti di Firenze.


Per illustrare efficacemente l'opera di un artista che conobbe successo e onori straordinari, e che, grazie alle sue perspicue virtù professionali, fu il favorito di alcune tra le principali famiglie nobili, soprattutto ma non solo capitoline (in testa Colonna e Medici, ma anche Caetani, Boncompagni, Orsini, Savelli, Aldobrandini), era evidentemente indispensabile metterne a fuoco con precisione la produzione nei suoi indiscussi generi di elezione: il ritratto, in primo luogo, e i dipinti di soggetto sacro.

Bianca Cappello_Vienna06_ Ferdinando de Medici2A tal fine la mostra è stata suddivisa in sei sezioni, che alternano e combinano tre criteri: quello cronologico, quello tematico e quello legato alle due principali committenze alle quali Pulzone prestò i suoi servigi.

Si comincia così, canonicamente, dagli esordi dell’artista. A rappresentarli, quattro dipinti: il Ritratto di Giovan Battista Giordani, un Ritratto di dama e il Cardinale Giovanni Ricci di Montepulciano, a mezzo busto, dalla Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, nonché il ritratto dello stesso Cardinale, ma a tre quarti di figura, proveniente dal romano Palazzo Massimo alle Colonne.

La seconda sezione mette insieme opere commissionate dai Medici e un gruppo di ritratti femminili. Troviamo qui la Faustina Orsini Mattei della Fondazione Cavallini Sgarbi, due Ritratti di gentildonna di collezione privata, il Ritratto di Bianca Cappello del Kunsthistorisches Museum di Vienna (Fig. 1), due Ritratti di giovane dama da Palazzo Pitti, e i ritratti della coppia granducale, Ferdinando de’ Medici (Fig. 2) e la moglie Cristina di Lorena, dalla Galleria degli Uffizi di Firenze.

Crocifissione_Chiesa S_Maria in Vallicella28_ inv 313 ridottaLa terza e quarta sezione sono riservate a un’ampia selezione dell’attività di Pulzone nell’ambito dell’arte sacra, sia privata, sia pubblica.
E’ così possibile farsi un idea di prima mano, a contatto con le opere (e cercando di tenere alla giusta distanza automatismi e convenzioni storiografiche), intorno all’effettiva tenuta del topos critico, affermato dal celeberrimo volumetto che Federico Zeri dedicò all’artista negli anni Cinquanta, che vuole la pittura di Pulzone traduzione ideale, se non normativa, dei principi artistici della Controriforma.
Interpretazione, per quanto suggestiva, assai ardua da argomentare rigorosamente e da delimitare entro confini epistemologici chiaramente verificabili: ma che, nondimeno, si trova riconfermata automaticamente in ogni scritto sul Pulzone, come un vestito che ormai gli aderisce perfettamente.

Non c’è dubbio, in ogni modo, che Pulzone mise a punto un tipo di immagine devozionale di indiscutibile efficacia e di grande successo, da cui derivò, in effetti, una messe cospicua di repliche, copie e derivazioni. Spiccano in particolare, all’interno di queste due sezioni della mostra, un Cristo sulla via del Calvario, ritenuto perduto dal XVII secolo e recentemente ritrovato, la Deposizione realizzata per la cappella della Passione del Gesù e oggi al Metropolitan Museum of Art, la Sacra Famiglia della Galleria Borghese (fig. 3) e la Crocifissione della cappella Caetani nella chiesa romana di Santa Maria in Vallicella (fig. 4).
Meritano, altresì, di essere segnalate la Madonna degli angeli con san Francesco e santa Chiara dalla chiesa dei Cappuccini di Milazzo, l’Immacolata con angeli, santi e Andrea Cesi, dall’altare maggiore della chiesa dell’Immacolata di Ronciglione, la Santa Prassede dal Museo della Colegiata di Castrojeriz (Burgos) e la Santa Chiara prestata dal Real Collegio de Corpus Christi di Valencia.

S_Giovanni Laterano_Scipione Pulzone_Maria maddalena Penitente32_ Roma Galleria Colonna_Marcantonio II ColonnaLa quinta sezione si concentra sulla committenza della famiglia Colonna, comprendendo il ritratto di Martino V Colonna, che fu richiesto a Pulzone nel 1574, anno in cui il pittore eseguì anche la Maddalena penitente per l’altare di Marcantonio II in San Giovanni in Laterano (fig. 5), e due ritratti provenienti dalla Galleria Colonna: quello dello stesso Marcantonio II Colonna a figura intera (fig. 6), esempio paradigmatico della ritrattistica laica di Scipione, e il Ritratto a mezzo busto raffigurante il medesimo condottiero (fig. 7).

La sesta sezione, infine, è dedicata ai ritratti di papi e cardinali, e, accanto alla precedente, consente di verificare appieno le ragioni della fama raggiunta da Pulzone negli ultimi tre decenni del secolo come specialista tra i più ammirati e richiesti nell'ambito del ritratto ufficiale.

Scipione, del resto, seppe elaborare, o, per meglio dire, condurre a perfezione, una formula pienamente funzionale a quelle esigenze auto-rappresentative e celebrative comuni tanto ai detentori del potere materiale, quanto alle più alte sfere ecclesiastiche. Grazie alla tecnica rifinitissima, alla capacità di discernimento e ponderazione compositiva, all’invidiabile e mirabilmente sintetica cultura figurativa (che spaziava con adeguato criterio da Raffaello a Tiziano, da Andrea del Sarto a Bronzino, ma includeva anche i maggiori specialisti nord-europei), Scipione fu così il ritrattista di ben quattro pontefici: Pio V Ghislieri, Gregorio XIII Boncompagni, Sisto V Peretti e Clemente VIII Aldobrandini.

Ritratto Cardinale Granvelle33_ Roma Galleria Colonna Sala Trono _Marcantonio II ColonnaQuest'ultima sezione è aperta dal Cardinale Antoine Perrenot de Granvelle (fig. 8), conservato a Besançon, cui fanno seguito il Ritratto di Gregorio XIII Boncompagni, proveniente da Villa Sora a Frascati, il Ritratto di Pio V Ghislieri da Palazzo Colonna, il Cardinale Michele Bonelli, già nella raccolta del Museo Diocesano di Gaeta, il Cardinale Enrico Caetani della Fondazione Roffredo Caetani di Ninfa, il Cardinale Alessandro Farnese di Palazzo Barberini e il Cardinale Giacomo Savelli della Galleria Corsini (fig. 9).
Luca Bortolotti, 26/06/2013





Biografia di Scipione Pulzone

Nato a Gaeta tra il 1540 e il 1542, Scipione Pulzone fu probabilmente avviato alla pittura dal padre. Intorno al 1562 giunge per la prima volta a Roma, dove nel 1567 risulta registrato presso l’Accademia di San Luca. Nel 1572 è chiamato a Napoli, su invito di don Juan de Austria, figlio naturale del re Filippo II d’Asburgo. L’anno successivo è di nuovo a Roma, accolto nella cerchia dei Colonna grazie a Marcantonio II, di ritorno dalla vittoria sui turchi a Lepanto. Nell’Urbe esegue ritratti e dipinti di soggetto sacro per le famiglie più prestigiose, essendo anche attivo, a partire dagli anni Ottanta, sul versante delle commissioni pubbliche. Nel 1584 è a Firenze, ritrattista per la famiglia granducale, e in seguito ancora a Napoli. Nel 1587 dipinge per San Domenico a Gaeta l’Annunciazione attualmente conservata al museo napoletano di Capodimonte. Risalgono alla sua produzione più matura pale d’altare destinate a chiese romane, come l’Assunzione di San Silvestro al Quirinale, la Crocifissione della Chiesa Nuova e l’Assunta di Santa Caterina dei Funari. Sino all’ultimo fu impegnato nella prediletta produzione ritrattistica, mantenendo inalterato il proprio elevatissimo standard esecutivo. Scipione Pulzone muore a Roma nel 1598.

Cardinale Savelli_Galleria Corsini(1)SCIPIONE PULZONE (1540 ca. - 1598) DA GAETA A ROMA ALLE CORTI EUROPEE

Gaeta, Museo Diocesano, Piazza Cardinale Tommaso De Vio 7
a cura di Alessandra Acconci e Anna Imponente
27 giugno - 27 ottobre 2013
Orari:
giugno, luglio, agosto:
da martedì a venerdì: 17.00/23.00; sabato e domenica: 10.00/13.00 – 17.00/23.00
settembre e ottobre:
da martedì a domenica: 10.00-17.00
Catalogo a cura di Alessandra Acconci e Alessandro Zuccari, Palombi editori.