Presso la
Galleria dell’Accademia sarà così esposto il nucleo residuo di
dodici Ritratti di Beati e Santi artisti, appositamente restaurati per l’occasione, dei quattordici che originariamente costituivano la serie completa. Si tratta di un’impresa di cui
Maratti curò “la regia” (come recita opportunamente il sottotitolo della mostra) lasciando l’esecuzione ad artisti attivi nel suo formidabile
atelier (
il più attivo, influente e notevole per qualità nella Roma fra 1660 e 1713, anno della morte del pittore), come dono per la sua elezione a
Principe perpetuo dell’Accademia (circostanza senza precedenti e senza seguito nella storia della venerabile istituzione).
Le tele raffigurano i santi scultori e lapicidi Nicodemo, Claudio, Nicostrato, Sinforiano, Castorio, i pittori e miniatori santi Lazzaro monaco, Metodio, Dunstano, Felice di Valois, Maria Maddalena de’ Pazzi e i beati Fra’ Giovanni da Fiesole e Giacomo Griesienger.
Assai poco noti persino agli specialisti, i dipinti costituiscono un’occasione non trascurabile per indagare
i meccanismi produttivi vigenti all’interno della bottega marattesca, un’articolata officina non solo pittorica (vi operavano, più o meno stabilmente, anche scultori e incisori) ove circolavano decine di allievi di varia provenienza, il cui stile subiva un processo, in genere durevole anche dopo l’affrancamento dal maestro, di
stretto adeguamento alla sua alta maniera classicista, connotata da un’assidua
ricerca di equilibrio, conveniente relazione fra le parti e il tutto, controllo nell’espressione delle passioni, limpida visualizzazione del soggetto: circostanza che, se rende agevole ricondurre genericamente un dipinto nell’alveo marattesco, trasforma in un arduo cimento il tentativo di distinguere la mano degli artisti, spesso egregi, attivi nella sua cerchia.
Un semplice elenco di nomi, del resto, sarà sufficiente qui a dare un’idea dell’importanza del Maratti come titolare di bottega e come esempio inaggirabile per i pittori del suo tempo:
Luigi Garzi, Niccolò Berrettoni, Giuseppe Bartolomeo Chiari, Giuseppe Passeri, Andrea Procaccini, Giacinto Calandrucci, Agostino Masucci… Pittori che forse oggi non dicono granché all’appassionato medio, ma che pure furono
protagonisti della scena centro-italiana tra la seconda metà del Sei e il primo quarto del Settecento.

La serie di
Santi artisti che costituisce la mostra dell’Accademia di San Luca - nella quale, come detto, Maratti è presente solo in termini di progettazione e supervisione - si caratterizza per una qualità disomogenea, in cui brani di fattura più corsiva si alternano ad altri di esecuzione più raffinata, permettendo di riconoscervi la partecipazione di alcuni tra i migliori collaboratori del pittore.
Luca Bortolotti, 05/1172013
I RITRATTI DEI SANTI ARTISTI
Una regia di Carlo Maratti per l’Accademia di San Luca
A cura di Marica Marzinotto, Valeria Rotili, Stefania Ventra
12 novembre 2013 - 15 febbraio 2014
ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA
Roma, piazza dell’Accademia di San Luca 77
tel. 06.6798850 - 06.6798848
www.accademiasanluca.eu