Se certamente si può discutere sul significato e l’utilità culturale, scientifica, sociale della "
mostra-pacchetto", con tante opere provenienti da un’unica raccolta in transito talora annoso attraverso sedi successive (
format sempre più diffuso, alla base del quale c’è senz’altro
anche un movente commerciale e in senso lato politico), bisogna altresì riconoscere che
l’importanza dell’autore, la
qualità e
rappresentatività delle opere, l'
importanza storica della loro provenienza e il
prestigio del museo prestatore conferiscono all’esposizione milanese (rispetto a tante altre consimili) non solo
un’attrattiva irresistibile, ma anche una sua ragion d’essere didattica e perfino un fondamento e un obiettivo storico-artistico,
permettendo di seguire tutti i passaggi cruciali che hanno segnato la vasta parabola delineata dalla produzione di Kandinsky.

La personale di Palazzo Reale è strutturata in quattro sezioni, sviluppate lungo otto sale, che corrispondono ai
periodi principali in cui è scandita l’esistenza dell’artista: gli esordi in Germania, gli anni in Russia, il ritorno in Germania come docente della Bauhaus, fino all’ultimo decennio abbondante trascorso a Parigi.
La prima sezione, dunque, è imperniata sugli
esordi artistici,
l'affermazione e la
progressiva definizione della sua poetica a Monaco, fra il 1896, l’anno del trasferimento di un Kandinsky trentenne dalla Russia in Germania proprio per studiare pittura, e il 1914 in cui rientra a Mosca.
In una Monaco che al principio del secolo diventa la capitale europea del
Jugendstil, Kandinsky esordisce con
paesaggi di piccolo formato di chiaro influsso impressionista (
Schwabing, Wintersonne, 1901) e con raffigurazione di gusto ancora simbolista, ispirate alle leggende germaniche e alla vita della vecchia Russia (
Scena russa, domenica, 1903-04).

Nel 1908, durante un soggiorno estivo a Murnau, crea i primi dipinti in cui, avendo come modello soprattutto
la pittura fauve, indirizza la suoi prediletta tavolozza squillante, accesamente contrastata e marcatamente antinaturalistica verso immagini piatte in cui prende avvio il processo di progressiva astrazione dal reale (
Improvisation III, 1909).
A Monaco Kandinsky concepisce e realizza il suo fondamentale scritto teorico “
Dello spirituale nell’arte” (
Über das Geistige in der Kunst), lucida espressione di poetica in sono compiutamente formalizzati i presupposti dell’astrazione, individuati nel
rapporto tra forma e colore e tra colore e suono.
Con l’amico
Franz Marc, sviluppa il progetto del
Cavaliere Azzurro da cui, tra il 1911 e il 1912, scaturiranno due mostre celeberrime nonché, nel maggio 1912, l'
Almanacco del Cavaliere Azzurro.
In questi anni Kandinsky crea le sue prime opere totalmente svincolate dal reale, frutto dell’intento di dare espressione al mondo interiore del loro creatore, senza più punti di contatto evidenti con l’esperienza sensibile del mondo esterno (
Quadro con macchia rossa, Bild mit rotem Fleck, 25 febbraio 1914).

La seconda sezione è intitolata
Di nuovo in Russia: 1914-1921. Kandinsky rientra a Mosca a causa della Prima guerra mondiale. Dopo un breve ritorno alla figurazione, successivamente alla
Rivoluzione d’Ottobre Kandinsky viene coinvolto nelle nuove istituzioni culturali post-zariste, dove fino
al 1920 occupa ruoli di prestigio. Assorbito da tali incarichi in questo periodo dipinge poco, ribadendo comunque la sua
scelta definitiva in favore dell’astrazione (
Nel grigio, Im Grau, 1919): ma l’avanguardia costruttivista russa più radicale gli è ostile per l’espressionismo spiritualista delle sue opere e delle sue concezioni artistiche, e nel 1921 decide di tornare in Germania.
La terza sezione è dedicata agli anni del Bauhaus (1921-1933).
Kandinsky fu invitato da
Walter Gropius a insegnare al
Bauhaus, dove divenne docente di
Decorazione murale nel 1922, realizzando lo stesso anno con i suoi studenti la grandiosa pittura per l’atrio della Juryfreie di Berlino. Gli anni al Bauhaus sono caratterizzati dall’amicizia con
Paul Klee e dalla pubblicazione, nel 1926, dell’altro suo saggio fondamentale,
Punto e linea sul piano”. La chiusura del Bauhaus da parte dei nazisti nel 1933 lo costringe a emigrare a Parigi.

Il periodo finale parigino è oggetto dell’ultima sezione della mostra. La Parigi in cui Kandinsky arriva nel 1933 è la capitale del mercato dell’arte, ma, intimamente nazionalista, non si mostra particolarmente interessata verso l’astrazione pura di un artista russo di nazionalità tedesca. In questi anni si moltiplicano nei suoi dipinti e nelle opere su carta le
forme biomorfe, anche per l’influsso degli amici Jean Arp e Joan Miró (
Entassement réglé, 1938;
Bleu de ciel, 1940; U
ne Fête intime, 1942). Kandinsky muore a Parigi il 13 dicembre 1944.
Luca Bortolotti, 17/12/2013
VASSILY KANDINSKY. La collezione del Centre Pompidou
Palazzo Reale, Milano
17 dicembre 2013 – 27 aprile 2014
Orari: LUN 14.30 – 19.30 | MAR, MER, VEN, DOM 9.30 – 19.30 | GIO, SAB 9.30 – 22.30
€ 11,00 INGRESSO SINGOLO INTERO audioguida gratuita
€ 9,50 INGRESSO SINGOLO RIDOTTO audioguida gratuita
Per prenotazioni e informazioni: +39 02 54916
Catalogo 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE (prezzo 34 € in mostra; 39 € in libreria)
http://www.kandinskymilano.it
DIDASCALIE IMMAGINI:
1. Vassily Kandinsky, Bild mit rotem Fleck (Quadro con macchia rossa), 25 febbraio 1914
Olio su tela, cm 130 x 130, Donazione Nina Kandinsky, 1976
Adam Rzepka - Centre Pompidou, MNAM-CCI
© Centre Pompidou, MNAM-CCI / Adam Rzepka / Dist. RMN-GP
© Vassily Kandinsky by SIAE 2013
2. Vassily Kandinsky, Le Parc de Saint-Cloud, allée ombragée (Il parco di Saint-Cloud, viale ombreggiato), 1906
Olio su tela, cm 48 x 65, Lascito Nina Kandinsky, 1981
Service de la documentation photographique du MNAM - Centre Pompidou, MNAM-CCI
© Centre Pompidou, MNAM-CCI / Georges Meguerditchian / Dist. RMN-GP
© Vassily Kandinsky by SIAE 2013
3. Vassily Kandinsky, Senza titolo, 1917
Olio su tela incollata su cartone, cm 21 x 28,7, Lascito Nina Kandinsky, 1981
Georges Meguerditchian - Centre Pompidou, MNAM-CCI
© Centre Pompidou, MNAM-CCI / Georges Meguerditchian / Dist. RMN-GP
© Vassily Kandinsky by SIAE 2013
4. Vassily Kandinsky, Improvisation III (Improvvisazione III), 1909
Olio su tela, cm 94 x 130, Donazione Nina Kandinsky, 1976
© Centre Pompidou, MNAM-CCI /Adam Rzepka / Dist. RMN-GP
© Vassily Kandinsky by SIAE 2013
5. Vassily Kandinsky, Gelb-Rot-Blau (Giallo-Rosso-Blu), 1925
Olio su tela, cm 128 x 201,5, Donazione Nina Kandinsky, 1976
Philippe Migeat - Centre Pompidou, MNAM-CCI
© Centre Pompidou, MNAM-CCI / Philippe Migeat / Dist. RMN-GP
© Vassily Kandinsky by SIAE 2013
6. Vassily Kandinsky, Bleu de ciel (Azzurro cielo), 1940
Olio su tela, cm 100 x 73, Donazione Nina Kandinsky, 1976
Service de la documentation photographique du MNAM - Centre Pompidou, MNAM?CCI
© Centre Pompidou, MNAM-CCI / Service de la documentation photographique du MNAM / Dist. RMN?GP
© Vassily Kandinsky by SIAE 2013