Giovanni Cardone Marzo 2022
Il nuovo progetto ideato da Agostino Tulumello ‘I Colori del Tempo’ è in collaborazione con la Galleria MA- EC Milano Art & Events Center e lo si può ammirare su ArtWizard con testi critici di Francesco Carbone e Giovanni Cardone. Analizzando criticamente l’opera di Tulumello mi sono sempre posto una domanda se l’ artista dava continuità o apertura indefinita, sequenzialità o diramazioni incontrollate, quale era la via da intraprendere? Tulumello ha già inviato al mondo le attese risposte. Radicale cambiamento, ricostruzione dell’universo, riformulazione percettiva, oltre lo sguardo di desuete certezze alla ricerca di inedite testimonianze. Tulumello cerca la verità, l’ideale prospettiva geometrica, la forma indispensabile dalla doppia valenza terrena e astrale. Oppure è alla ricerca di un modulo innovativo di sperimentazione e sintesi che fa parte di una sua identità interiore .
Tracce di luce guidano la creatività, la conducono verso quel
“Locus amoenus” della materia dove le tonalità respirano vibratili e trasfigurate sensazioni. Le suggestioni si dilatano in ricercate atmosfere, divenendo flebili respiri, tensioni verso l’immanenza, nella scintillante immediatezza della pura sperimentazione. Il colore si libera dalla forma, sublima verso realtà concrete donando allo spazio nuove e articolate visioni. Uno spazio di luce si dirama oltre i limiti conosciuti della forma trasformando ogni esperienza onirico geometrica in una catalogazione cosmica dell’animo. Strutturazioni coeve e sequenziali assemblano razionalmente ideogrammi, istanti luminosi, inediti linguaggi, intercalando piani, setti cromatici, frammenti tonali. Dalle opere di Tulumello affiorano innumerevoli realtà parallele oltre le convenzioni del visibile e dell’agire, generando corrispondenze e analogie tra creazione e genesi. Sentimenti dell’animo si fanno luce e approdano verso arcani arcipelaghi prospettici attraverso flebili e illusorie sinuosità narrative. Si assiste, ad uno scontro epocale tra linearità del tratto e dinamicità fluttuante della composizione, ora rotante, ora integrata tra dogmatiche sovrapposizioni orizzontali e verticali. Il purismo geometrico che si sovrappone ed è sostituito da spezzati ingranaggi di macchine sensoriali di una realtà sintetica, fluiscono nell’aria creando vortici dinamici di entità oniriche e vertigini ideali. La dimensione plastica della materia si dirama nello spazio alternando realtà trascendenti a lampi di luce abbagliante e infinita. L’essenziale incontra l’effimero, eros e thanatos dell’immaginario, alla ricerca dell’inedita forma, esiziale paradigma di un’ancestrale solitudine, muta testimone di continue sperimentazioni, sinuosità tattili, simmetrie sussultorie. Perfezione ed essenzialità germinali sequenze, sottesi intrecci, fluttuano liberi nelle lontane rimembranze segniche per divenire essenze di transiti e rivelazioni di idee organico primigenie. Segmenti iridescenti si sovrappongono, ordinati nello spazio, rimodellando atmosfere, entità fenomeniche di sapienti sussurri, variabili astrali di cristalline scansioni luminose, meditate modulazioni. Colore e Luce vibrano sensibilissimi sul substrato generando un armonico e affascinante equilibrio, quieto limite di arcane aspirazioni sensoriali, mitici destini, tensioni sacrali. Dopo l’approdo, ecco l’abbandono, ovvero il desiderio di nuovi orizzonti articolati da linee spezzate e filiformi che si incuneano in mirabili frammentazioni ideative, sintomo di smarrimento esistenziale e deciso allontanamento da una realtà ormai aliena. Come lame percettive, simboliche linearità complesse s’insinuano sul substrato trasfigurando le essenziali casualità tonali delle composizioni in analitiche volontà rappresentative. Vibratili strutture appaiono come affascinanti tensioni di cristallina innocenza espressiva sospese tra una fenomenologia evocativa e una sintetica esperienza visiva. Oltre il rapporto spazio- tempo Tulumello medita sull’irrevocabilità del frammento, sulle tracce armoniche delle forme geometriche che reggono l’universo alla ricerca delle primordiali temporalità oggettive.
Il frammento, lontano dal suo contesto naturalistico, estende la sua presenza tra sovrapposizioni e integrazioni di materia pittorica generando un affascinante intreccio ritmico. Per il “rivoluzionario” Tulumello il tempo è come ibernato, purificato, trasfigurato da un’inedita linfa vitale. Il ritmo del continuo mutare del tempo genera cangianti armonie delle tonalità ma decreta un nuova visione creando, un modulo tra sperimentazione e innovazione del pensiero . La razionale schematizzazione geometrica non mira a ricomporre una visione plastica e geometrica dello spazio ma a definire nuove possibilità della superficie pittorica. La scomposizione e ricomposizione del substrato crea un reticolo continuo di nuove forme, proporzionali tra loro, tese a dilatarsi cercando sensoriali linee curve, inattese percezioni, distinte rivelazioni casualmente interrotte. Tracce di arcane funzioni della materia pittorica trovano un nuovo tempo, un’improvvisa neo oggettività. La realtà pittorica in Tulumello è rappresentata per frammenti, integrazioni, assetti compositivi, alla assidua ricerca della ancestrale espressione visiva dell’esperienza collocata nell’eterna trasfigurazione percettiva dell’universo. Oltre la concezione convenzionale del dipinto l’artista supera l’aspetto sentimentale ed emotivo della composizione per donare a quest’ultima un aspetto eroico, sospeso in una dimensione sovra sensoriale e infinita. Le tonalità di Tulumello, sempre omogenee e cangianti, vivono una realtà bidimensionale, irrevocabilmente illimitata, generando inedite corrispondenze tra interpretazione e rappresentazione, dinamicità e immobilità. Acquisite sublimazioni emozionali attraversano velocemente lo spazio pittorico generando realtà complesse scomposte e immediatamente ricomposte tramite variabili modularità. Miti e accadimenti si susseguono ordinati all’interno di un luogo perfettamente delimitato, sensibilissimo e mutabile. La giustapposta sovrapposizione delle tonalità abolisce le tenebre, l’oscurità, la finitezza strutturale. La luce è totale e totalizzante, supera le angosce del vivere e dell’esistere, assume nelle figurazioni l’abbagliante essenza di un ininterrotto fregio classico continuo. Il rapporto tra materia e forma si dilata, evoca profondità lineari e sottesi segmenti in un ambiente volutamente differenziato e avulso da secolari e contemporanee contaminazioni. Ogni frammento è immediatamente materia pittorica, risonanza, omogeneità d’intenti in un continuo sovrapporsi di forme, strati, ritmicità. Meta racconti, variazioni, accordi tonali, inondazioni di luce accelerano moti rotanti e inquieti. Rarefatte atmosfere si vaporizzano alla presenza di un flebile respiro che diviene unico testimone di profonde sofferenze. Quali mondi qui vivono, quali accadimenti si diramano in questo spazio apparentemente asettico. Tutto è come sospeso, bloccato, cristallizzato da figurazioni che appaiono come irrevocabilmente silenti. La verità è nascosta, mimetizzata, giustificata da evocazioni allusive alla ricerca di un luogo, un’oasi di pace, un destino. Un’impalpabile sensazione di solitudine aleggia drammatica, avanza minacciosa e inestricabile tra gli animi e i desideri di libertà e di vita. Oltre la tragica gravità dell’esistenza, la forma sublima in un inconsapevole mito di effimera speranza, sottesa in un’instabile atmosfera nell’immensa, irrevocabile caducità della materia. Un complesso irradiarsi nello spazio di strutturati piani costruttivi diviene significativo istante ideativo, autentico paradigma di fondamentale rigenerazione plastica. Segmenti iridescenti si sovrappongono ordinati generando affascinanti diaframmi sequenziali sospesi da un’elegiaca melodia, colta e vibrante, diffusa flebilmente nello spazio. Tracce di purissime linee si ricompongono libere sopra cangianti superfici, ampie e mutevoli, simili ad infinite città cinetiche e spazi urbani modulati dove il colore, libero dalle naturali funzioni, acquisisce maggiore autonomia interpretativa espandendosi in correlate emulsioni sensitive. Le forme strutturate evocano una trasognante omogeneità di sensi rispettando perfettamente i limiti del perimetro formale. Sintesi, azione, regola e sequenza s’inerpicano oltre le consuete simbologie generando corrispondenze con l’antico, la mitologia, i quattro elementi della creazione. Tulumello è alla ricerca della forma archetipica, ignoto e ineccepibile tassello della struttura universale, mito e unicum dell’essere oltre l’agire, riflesso concreto di un mondo lineare astratto.
La scomposizione dell’oggetto geometrico non perde o nasconde la forma primordiale ma la evidenzia seguendo la legge dei contrasti simultanei, delle dinamicità cromatiche, delle diffuse e animate sovrapposizioni . La scelta di Tulumello pone,in parallela antitesi, armonia e dilatazione, staticità e direzionalità d’intenti alla ricerca di altre integrazioni temporali, altre irrevocabili ubiquità. Essere di un luogo e non esserlo, viverlo, per osservarlo in lontananza, evidenzia tensione, sofferenza, inquietudine, accostamento e disgregazione della forma. La primordiale geometria assoluta, volutamente si sfalda e fluisce quasi liquida sul substrato per poi ritornare, repentinamente concreta, nella comune volontà di ridefinire una base integrata e congruente. Divergenze e contrasti interiori dell’artista lo vedono repentinamente abbandonarle per un’effimera dissidenza compositiva, riscoprendo un elegiaco e rigenerativo ritorno all’ordine. Suggestioni e intrecci, frammenti di realistiche figurazioni si sovrappongono a lamine astratte, disvelatrici d’inedite sperimentazioni che veleggiano nello spazio libere da logiche naturalistiche. La sua visione plastica suffragata da reciproci incontri di linee verticali e orizzontali pone in evidenza il drammatico confronto tra individuo e spazio, sperimentazionee sintesi, spiritualità e destino. L’assoluta essenzialità, sfiora le intenzionalità concettuali di messaggi codificati trasfigurandoli in frame velocissimi e immediati. Una lirica contemplazione dell’universo è sapientemente evidenziata dalle straordinarie trame cromatiche che aleggiano nello spazio come angeliche presenze esperite tra stati emozionali e dilatazioni di luce. Variabili astrali appaiono come cristalline scansioni luminose, ali percettive di iperbolici voli trasfigurati da una successione dinamica di meditate modulazioni. Iridescenti superfici determinano continue vibrazioni cinetiche provocate da un ipotetico sisma primordiale della materia cromatica, delimitata da una dogmatica linea di contorno, incline a trasmigrare, al di fuori di un collaudato perimetro. Nella pura estasi contemplativa Tulumello inserisce nei dipinti forme semplici, cromaticamente omogenee, provenienti da una personale gamma di tonalità, straripante espressione di un io profondo e occulto. Colore e Luce vibrano sensibilissimi sul substrato generando una costante e continua meditazione sullo spazio, le forme primordiali, le corrette proporzioni. Silenti corpi geometrici interagiscono tra loro creando un armonico e affascinante equilibrio, quieto limite di arcane aspirazioni sensoriali. Delicatissime sovrapposizioni tonali assumono l’identità di accumuli di memoria, eclatanti rimandi di sottili essenze floreali, organicamente disposte per scansioni, assonanze, razionali emotività. La vitalità sensibile si dilata nello spazio percettivo divenendo terapia poetica parallelamente strutturata ad una corroborante ricerca sperimentativa. Mutevoli condizioni sensitive generano nuovi flussi temporali, inediti concetti geometrici, innovative idealità progettuali. Un rigore metodologico di grande intensità ideativa, genera un sottile lirismo poetico modulato tramite delineate scansioni compositive. La forza dei segni si amalgama idealmente alla magia suadente dei colori in una dimensione eterea e silente dove le geometrie trovano il loro manifestarsi nel cielo,nel moto degli astri, nel ritmo segreto dei tempi. Forme sintetiche trovano il loro spazio sotteso da rigorosi e costanti equilibri congiunti da linee accidentali e perpendicolari in simbiosi con la luce. La sua autonomia pittorica lo vede librarsi oltre i confini del visibile e ascendere in una dimensione atemporale dove le velocità dinamiche si acquietano proiettando la luce in un contesto astratto. La rigorosa corrispondenza tra forma e colore esalta il sogno aereo delle suggestioni tonali dove il frammento è piegato da un volere astrale, curvato nella dimensione spazio temporale, strutturato con le medesime assonanze del primigenio elaborato. Le profondità più nascoste dell’animo virano verso impercettibili vibrazioni divenendo unici testimoni di brevi istanti dell’esistenza. Contorsioni strutturali partecipano a una nuova visione dello spazio ricreato da cosmiche deflagrazioni mediatrici di un ritrovato equilibrio. Iperboli sensitive defluiscono in liquide memorie, essenze rivelatrici di suadenti emanazioni dell’anima tese a una assoluta trascendenza. Fluide cromie, di incomparabile finezza, plasmano il silenzio, disegnano nel vuoto un leggero movimento, diffondendo nell’aere uno stato di ebbrezza, un anelito di libertà che diviene incantata melodia animata da una forza invisibile, da una ritmicità concitata, sconvolta da un vento fortissimo, che soffia senza tregua sui destini del creato.
Nascoste simbologie di verità sottese si espandono sul substrato intime dissolvenze, presagi compositivi, dissoluzioni percettive che impongono, con il loro divenire, un senso di sconcertante irrevocabilità. Tracce connotative di un distacco sensoriale diventano incontrastate icone di germinali visioni simultanee, flash di intrecci multimediali, sensitivi messaggi subliminali. Vertigini dirompenti trovano la loro forza espressiva nell’energia del gesto, ricostruendo un paradisiaco universo estetico tra interrelazioni di forma e onirici paradigmi tonali. Gesto e poesia si fanno forma vibratile e ricercata figurazione che si diramano attraverso ideali stratificazioni dell’interiorità, carichi di accese tonalità dalle raffinate tridimensionalità tattili. Lontani orizzonti dell’anima, sentieri della memoria, vie inesplorate ai confini di un universo indefinito, aleggiano sopra ipotetici, assolati deserti inseguendo il silenzio, appena velato da una tenue e opaca luce. Forme irregolari ricostruiscono lontani accadimenti, fili imperscrutabili di lontane esistenze, ponti virtuali tra memoria e realtà sintetica sottese tra enigmatiche emozioni e indefinite atmosfere. Un’inquieta idealità s’insinua tra le effimere e mutevoli sovrapposizioni sequenziali evocando arcane metamorfosi oltre un onirico limite, dove folgoranti e intense cromie accendono trasognate trascendenze. Sospesi nel vuoto, ipotetici assemblaggi polimaterici si diramano nello spazio costellato da dinamiche silhouette danzanti che raccontano, con discreta e sapiente essenzialità, il dramma umano della solitudine e dell’incomunicabilità. Sensibilità materica, sublimazione emozionale, tensione plastica rappresentano gli aspetti più significativi del fare artistico di Agostino Tulumello, da sempre impegnato nella istintiva e sapiente ricerca di una trasfigurata rappresentazione percettiva. Alternanze cosmiche ed emblematici rimandi incontrano sinuose estroflessioni ideative, simili a onde infinite, scrigno segreto di astri e stelle,luogo incantato dove svelare la bellezza irripetibile dell’universo. Le opere di Tulumello suscitano numerosi interrogativi sulle pulsioni che la materia dona alla forma. Richiamandosi a un gioco di riflessi, ai confini tra surrealtà e sogno, vivono nell’
apeiron ideativo dell’anima generato, oltre il frammento di un attimo, da realtà evocate e tangibili memorie. Spazialità lineari, forme ellittiche e ovoidali sublimano a tenui ricordi, sonorità soffuse, dilatate campiture che appaiono come “impronte remote” dinnanzi alle “eterne porte dell’infinito”. La luce di un tempo irreale, fluttua in una dimensione parallela, vaga come un viandante verso le origini del cosmo, divenendo icona rivelatrice di un cammino ormai tracciato. Le composizioni veleggiano tra un idealizzato confine terreno e un evocato orizzonte celeste, sotteso tra indefinite voci e irraggiungibili echi. Un’impalpabile gravità sensoriale accende le gradazioni tonali risaltando l’effetto luce di attraenti vibrazioni, sublimate in un seducente fluido multicolore. Come luoghi trasfigurati dall’immaginazione, oltre una realtà oggettiva, specialmente in questa opera di Tulumello che ci invita ad una silente contemplazione che sono lontano dagli accadimenti della quotidianità, lo spazio diviene armonia e struttura sensibile. L’elegante sequenza tonale appare come un affascinante viaggio nei simboli arcaici testimoni di astratte meditazioni sulla materia e sulla forma dalle quali si eleva una indefinita atmosfera dalle futuribili, affascinanti valenze espressive. La raffinata intimità tonale diviene sensibile sollecitazione di idealità, fugace e fuggevole presenza, immediatamente dissolta da turbinii incontrollati oltre la sfera dell’immaterialità. La sintetica ricerca di assoluto, unita a un’inedita e personale sensibilità, grafico-compositiva, delinea impercettibili tracce che sublimano a un’aurorale, sincretica nuova vita. Frammenti disegnati interrogano passato e presente tramite meditate scomposizioni e cangianti ricomposizioni tonali. Un fluido, pulsante e impetuoso, scorre sotterraneo nei meandri percettivi dell’artista alimentando un luogo incantato, evocato come fenomeno di luce e colore, verità e vita oltre la vita. L’invisibile sentire di una realtà, al di là dalla mimesi, diviene esercizio spirituale, aspetto emozionale della pittura destinato ad esplorare il mondo, alla ricerca del progetto ideale. Declinazioni dell’immaginario animano la profonda sensibilità dell’artista nell’intento di conservare e proteggere dall’oblio, oggetti lontani, essenze del vissuto, lievissime sensazioni.
Equilibrate trasparenze cromatiche si aggregano in liquide e sensuali modulazioni segniche, si espandono nello spazio attuando una sintetica rigenerazione tonale. Inedite incandescenze cromatiche accentuano la convulsa aggregazione delle tonalità dando origine ad una magmatica cascata di energia dalle sublimi valenze espressive. Intuizioni premonitrici mutanole forme occupando spazi paralleli non più definiti da una realtà precostituita ma luoghi senza memoria, dove la materia trova la sua nuova vocazione. Imperscrutabili equivalenze appaiono come estroflessioni parallele di un logos universale, sintesi tra emozione e materia, anima e spazio. Una fine spiritualità veleggia sul substrato, divenendo entità rivelatrici d’inesplorati rimandi, irrefrenabili tensioni verso l’assoluto, vibrazioni cosmiche tra terra e cielo, tracce indissolubili ma tra espressione ed evento, tra destino e avventura, tra poesia interiore e silenzio. Come cangianti vittorie alate, le forme ritmiche e lineari di Tulumello fluttuano sottese nello spazio, si svelano velocissime oltre la porta delle stelle, tra riverberi avvolgenti e ritmiche sospensioni di un tempo indefinito ai confini percettibili dell’essere.
Agostino Tulumello nato a Montedoro, in Italia, nel 1959, ha vissuto a Liegi, attualmente vive e lavora a Montedoro. Ha frequentato l'Istituto Statale F. Juvara di San Cataldo, ha frequentato la Reale Accademia di Belle Arti di Liegi, in Belgio.
MOSTRE (principali)
1985 Presentation de son travail à l'atelier, Liegi
Salon d'art Plastiques et travaglior Immigres de Liegi
Biennale Internazionale della poesia Liegi
Centro Culturale Namur
Maison des Artistes Liegi
1986 BEA “Le temps mesurè”
Botanica Bruxelles
Foyer culturale di Saraing
Dialogo d'arte Kunstdialoog
1987 Kunst rai Amsterdam (Marten Barre, BSMLeisgen, Sol Lewitt, Panamarenco)
AEIOU Europalia 87 Osterreich Botrange
X Festival Europeo di poesia “Poesia ed Immagine”
1988 Museo dell'Architettura, Liegi
Galleria Vega Liegi
Poesia e immagine Festival della poesia
1989 Hotel de Ville Vaux en Velin
Palazzo Moncada “Il Tempo di Sempre”
1990 Dopolavoro PT Enna a cura di Michele Lambo
Galleria “L'Altro”, a cura di Francesco Carbone Palermo
Galleria Acefalo Bagheria, a cura di Piero Montana
Palazzo Steri Palermo “Tracce e Segnali” a cura di G.Di Piazza
Biennale d'arte Monterosso Calabro
1992 Galleria Acefalo “Cocktail” a cura di Piero Montana
2° Mostra di pittura Mediterranea “Indagine e Proposte” Palermo a cura di F. Carbone
1993 Galleria Acefalo “Quoi? L'Eternitè” Bagheria a cura di Piero Montana
1994 “Sensi di pace annunciata” a cura di Franco Spena (Montedoro, Caltanissetta, Bagheria, Palermo, Sambuca di Sicilia, Museo di Gibellina)
Galleria Nuovo Organismo “Il cuore delle pietre” a cura di Roberto Carciolo Catania
Espace Bresseur, Liegi, Acquisizione AaP1976-94
Palazzo di città, San Cataldo “I Silenzi immobili” a cura di F. Carbone, A. Gerbino, F. Spena
Reale albergo dei Poveri, Palermo 3° Mostra di Pittura Mediterranea a cura di F. Carbone e Gusi Bestini
Galleria Qual'at Caltanissetta “La Mosca Bianca” a cura di F. Spena
1995 “Lumina Limina” Centro Sociale di Montedoro, Praia a Mare Museo Civico, Centro Culturale Francese di Palermo e della Sicilia a cura di F. Spena
Casa natale Rosso San Secondo, “Nacach” Caltanissetta a cura di F. Spena
Accademia delle Belle arti di Catania “Nuovo organismo”
1984 - 1994 a cura di Vincenzo Tommasello
1995 Palazzo Caravella Trapani, Marsala, Pacco, Museo arte Moderna Gibellina, Bologna, “Sine die” a cura di Giuseppe Mineo
1996 Centro sociale di Blufi (Pa) “Dal Sicilia” a cura di Francesco Gallo
Galleria Qual'at Caltanissetta, Centro Culturale Francese di Palermo “Fuori Testo” a cura di F. Spena
“Reeln 13” Blodart, Corato (Bari) a cura di Oronzo Liuzzi
Lo Spazio e La Forma Villa Comunale “F. Cordova” Caltanissetta
1997 Omaggio a R. Barthes cultura scultura Petraia Soprana a cura di Antonina Greco
“Duetto” Centro Culturale Francese testo di Ignazio Apolloni
Milano Centro d'Arte “MIART”
1998 La Sicilia è un Arcipelago (Roma, Acquario Romano,New York,Citizen Columbus Foundation, Messina Teatro Vittorio Emanuele,Palermo Palazzo dei Normanni)
Galleria Monopoli Arte Pavia
Museo Civico d'Arte Contemporanea Gibellina “Di un certo Nomadismo dell'Arte”
Mail Art, Castel San Pietro Terme a cura di Anna Boschi
1999 Museo Tre Castagne (Catania)
Torreglia “La fantasia non ha Limiti” (Pavia)
Imola “La Musica”
Abitare il Libro (Scrittura Visuale-Pittura Oggetto) Galleria “Studio 71”, testo di F. Carbone, Aldo Gerbino
Cagliari Palazzo Marini
Espo, Bari
Similitudini Apricena Foggia
Comune La Tisana (Udine), Caos Villaggio Globale,presso gli spazi”Attivarti officina Culturale”
2000 Poggiponsi, Siena “La via francigena in Valdessa”
Comune di Nusco (AV)Rassegna Internazionale di Arte “Terzo Millennio”2000
Biblioteca Affori “Quel libro nel cammino della mia vita” Milano
Castel S. Pietro Terme (BO) Anno Mondiale della Matematica
Studio d'Arte “L'uovo e la sorpresa” Firenze
Mostra del libro d'artista 2000, Museo Santo Stefano Ungheria
Mail Art Pour une Republique d'Artistes Saint Martin-Chàteau
International Mail art Project casa della Cultura de Boitura Sp (Brasile)
Centro d'arte Grigoletti
Sequenze, G.28 Cagliari
Museo Bagheria
Castel Chiaramente, Racalmuto
2001 Museion Bolzano (Donazione)
Dèfis Galleria Vega Centro d'Arte Contemporanea Bruxelles, (Josef Beujs, Becher, Sol Lewitt, Panamarenco, Dan Gram Gilbert & Giorge)
Beauvais Francia
Parole in Vista Comune di Montedoro
Albert Galleri Cracovia
Uscita 5 Bologna
L'Utopia Vicenza
Arte come su M-Arte Foggia
Galleria Il Gabbiano,”De Scriptura” La Spezia
2002 Segni d'Arte Comune di Verbania
V Rassegna Arte Sacra Siracusa
Galleria Il Gabbiano “Il Tempo è Musica”, La Spezia
Centro Arte Visiva “Linee di Tempo” Apricena (Foggia)
Museo Nuova Era di Bari
Museo d'Arte Moderna di Gibellina “Resurrezione”
Galleria Studio 71, Isola delle Femmine
Fiera Internazionale Forlì (stand Ruggero Maggi)
Triennale del libro d'Artisti “I 23 Peccati” Vilnius, Bruges, Lille
2003 Arte cibo Verbania
Ad libitum Musica da vedere Palazzina delle Arti LR Rosaia, La Spezia
Il Viaggio, Pianello del Lario Como
Centro documentazione Ricerca artistica Contemporanea “Luigi Di Sarro” Roma (Drive)
Galleria d'Arte Studio 71 Palermo
Museo Nuova Era di Bari
Savona Anno Internazionale dell'acqua
Biennale Monterosso Calabro
Biennale d'arte di Londra 2004
Lo specchio, a cura di Ruggero Maggi
Libretto Digitale Galleria Il Gabbiano, La Spezia, Museo Lia, Alessandria d'Egitto
Foyer Centro Allende propostan.10 “Cento idee in cento libretti”
Galleria Sidac-Studio Hogewoerd 77 Leiden, Olanda
Galleria Palazzo del Carmine Caltanissetta
Internazionale Collage Vilnius Galleria Kaire Desine
2005 Centro Ricerche Artistiche Contemporanee Verifica 8+1Venezia-Mestre
Galleria spazio Aperto River Art Venezia (Circuito Biennale di Venezia)
Istituto Europeo promozione Arte Contemporanea Catania
Galleria “L'Idioma” Ascoli Piceno “Icone di Tempo” testo di Beniamino Vizzini
Mail Art “La Gioconda” Castel San Pietro Terme
“La pace a colori” Galleria d'arte Contemporanea Castel San Pietro Terme
Libretto Digitale “Cento idee in cento libretti (proposta n.11) omaggio a Mauro Manfredi Palazzo del Carmine Caltanissetta
2 Collage Internazionale Vilnius, Galleria Preint ”ER” Kaunas, Palazzo delle Arti, Klaipeda
Circolo Culturale Il Gabbiano “Fiat Voluptas Tua”
Museo della Carale “ALEA JACTA” seminario di pittura improvvisata a cura diAdriano Accatino
Comune di Civitanova Marche Pinacoteca M. Moretti “Vita Vita” a cura di E. Bruni
2006 Quarto libro di artisti internazionali The King St. Stephen Museum
Studio Gennai “Fiat Voluptas Tua” Pisa
Rassegna di Arte Contemporanea “ARTERIA 06” Monzon Spagna
Mail art “mailparavion” / “Avionparmail” Olgiate Olona (Va)
Collezione Gori fattoria di Celle Pistoia
Comune di Montelupo Fiorentino (FI)
Palazzina delle Arti “L. Rosaia” Metamorfosi del libro Minilibri
Galleria Studio Gennai “Icone di Tempo”
2007 Galleria Artinfabrica Foggia a cura di Gaetano Cristino, Nando Granito
Armonia e disarmonia Liceo classico “Alfredo Oriani” Corato (Bari)
Studio Gennai Libro d'artista Pisa
“Il profumo del bosco” S. Leo Bastia Città di Castello
Città di Castel S. Pietro Terme “La storia siamo noi” a cura di Anna Boschi
Fondazione Giuseppe Mazzullo di Taormina “Percorsi incrociati No 4” a cura di Vinny Scorsone
Enna Palazzo Pollicarini “Stanze e Parole” a cura di F. Spena
Pisa Chiesa di Santa Maria della Spina (personale) Testi di Aldo Gerbino e F. Spena, a cura di Delio Gennai.
Archivio Libri d'Artista (Milano)
Cartacanta Salone del libro e dell'editoria regionale Civitanova Marche
Castello Chiaramente “Scotch” Città di Racalmuto testi di Aldo Gerbino e Piero Carbone
2008 La Scuderia “immagini e parole in gioco” testi di Giusi Diana
Verifica 8+1 Immagini per una scrittura Mediterranea a cura di F. Spena Mestre
Centro Culturale Brojos “Una presenza costruttiva” a cura di Francesco Scorsone Pa.
Museo Archeologico di Caltanissetta “I Soli Negati” a cura di Angela Vignolo
Collezione Museo Wurth
4a mostra internazionale di collage Vilnius
Museo della Carale Ivrea “La parola mostra il suo corpo”
Galleria “Luigi Cascio”- Enna “Grafie Mediterranee” A cura di Giuseppe Ingaglio
Castello di Terrarossa “Libro d'Artista” in collaborazione con L'Accademia di belle Arti Carrara Monica Michelotti
Vario Comune di Montedoro
Collezione Palazzina delle Arti di La Spezia
4 Giornata del contemporaneo
“Libro d'artista Carta Canta Civitanova Marche
Spazio Zoom “Venti Estivi” Cagliari
Torino Palazzo Atena “Profondità 45”
“Grafiche Mediterranee” Ist. reg. d'arte Enna
Spazio Zoom “maestro concertatore del tempo” a cura di Carla Lezzi Cagliari
2009 Museo della Carale “Libertà nell'arte” a cura di Adriano Accattino
Libreria Mantova La Feltrinelli
“Discontinua” Teatro Comunale Montedoro
“La Luce nell'archè della vita” Ospedale” A. Galateo” San Cesario di Lecce
Mille Artisti a Palazzo Collezione Barindelli Cesano Maderno
“Amore per la scrittura” Torretta Valadier di Ponte Milvio Roma
Museo della Carale “100 Originali per cartabianca”.
“Il libro della Natura” Ist.per servizi culturali Comune di La Spezia
“Strettamente personale” omaggio a F. Carbone Galleria Studio 71 a cura di F.Scorsone
Magazzini del Sale “Sale Nostrum” Cervia (Ra)
2010 Fiera di Arte contemporanea Forlì
Galleria Atrebates Dozza (BO) a cura di Carla Lezzi e Carmelo Asaro
Libro d'artista Cartacanta Civitanova Marche
Museonuovaera di Bari “Video”
“Viaggio al centro della terra” San Cataldo a cura di Miriam La Rosa
“La luna e il falò” Sakros Arte Contemporanea Carrara
Collezione Lucrezia De Domizio Durini Bolognano (PE)
Il Salotto galleria d'arte Como “Poesia Visiva e Dintorni”
Villa Barile “La scuola di Caltanissetta”
2011 Istituzione per i servizi culturali La Spezia Centro Culturale Allende “Affermazione del mio Tempo”
Museo della Carale “VIAVAI” N.1
Museo della Carale “VIAVAI” N.2
Museo Arte Contemporanea Matino “di-segni poetici”
Galleria Atrebates Dozza
Galleria Studo Arte Fuoricentro “OVER Quaranta” Roma
Galleria Studio 71 Palermo “Rosso 71”
Galleria Spazio Zoom Salmoiraghi e Viganò “Scritture di Tempo”
Le Ciminiere di Catania “Made in Sicily”
Collezione Camec La Spezia
“In Libertà” Comune di Pisa Università di Pisa
Albergo delle Povere Palermo “Made in Sicily”
54 Biennale di Venezia Padiglione Italia Palazzo delle esposizioni SALA NERVI Torino
Collettiva Sede gruppo Handimedia Medicina (BO)
Collettiva Sedia d' artista Enna Liceo Artistico reg.
Libri/Liber ABACI San Cataldo
2012 Mostra Biblioteca Bernardini Lecce
Collettiva per una Esegesi Visiva a cura di Diego Gulizia
Comune di Medicina (BO) a cura di Lucia Govoni, Alessandro Bertacchini testi di Nicolò D'Alessandro, Carla Lezzi, Miriam La Rosa
Premeno Villa Bertocchi “Empatie Collaterali” a cura di Marisa Cortese
Milano Biblioteca Nazionale Braidense Sala Maria Teresa “Piccoli, piccolissimi anzi grandissimi” libri d'artista
Nicosia (IT) Museo del Presente
Montedoro, Osservatorio Astronomico “L'universo ei suoi misteri” Testo di Diego Gulizia
Castel San Pietro Terme Galleria d'arte contemporanea “1962-2012 -50 anni di Mail Art”
2013 Spazio Arte Presente Firenze
Ivrea Permanente al Museo della Carale
Galleria Klasan di Vienna
Paviart con la Galleria L'artista Lendinara
Sicilia Dives Chiesa di San Severo a Pendino, a cura di Gianfranco Lambrosciano, Napoli
Mark Rothko Art Center Daugavpils Lettonia (Donazione)
2014 Spazio Margutta 102 Roma a cura di Gianni Garrera
Galeria Itinerante de Juan Lo'pez de Ael Vitoria Gasteiz Spagna
Palazzo Moncada “Dal Salso all'Aretusa” a cura di Diego Gulizia
Sicilia Dives “La Sicilia dell'arte nel Castello di Scilla” a cura di G. Lambrosciano
Linguaggi della Sperimentazione Palazzo Granafei-Nervegna Brindisi
Circolo Culturale Il Gabbiano La Spezia “ARTISTAMP”.
Residenza Internazionale “III Latigale Graphic Art Symposium” Daugavpils Mark Rothko
Giornata del Contemporaneo AMACI “Dalla poesia concreta alla poesia visiva e alla poesia materiale”
Castello di Sperlonga “Omaggio a Carla Accardi” a cura di Nino Arrigo
2015 ARTE FIUGGI “Omaggio a Carla Accardi” a cura di Nino Arrigo
Galerie Klasan “Tempo” (Vienna), testi di Nino Arrigo, Alessandro Gaudio, Gianni Garrera
Palazzo Sant Elia (Pa) Omaggio ad Ignazio Apolloni a cura di Anna Maria Ruta
Museo Ara Pacis Roma a cura di Alberto Molinari
L'Isola Vissuta viaggio nell'arte contemporanea siciliana degli anni novanta
Fondazione Marini Clarelli Perugia
Collettiva Spazio 3B Roma
Archivio Carlo Palli “Vitamine Tavolette energetiche”, Firenze-Museo Novecento, Viareggio -Game, Rovereto - Mart, Lastraa SignaVilla Caruso, Dolcè-Bosco dei Poeti, Carmignano - Spazio d'Arte Alberto Moretti /Schema Polis. Archivio a cura di Laura Monaldi
2016 Galleria 3B, Agostino Tulumello Antonio Milana (Roma)
Accademia di belle arti Palermo Libri d'artista
Palazzo Ducale Corigliano Calabro (personale), a cura di Gianfranco Labrosciano
Collettiva spazio Bi//Cause Lamezia Terme, a cura di Gianfranco Lambrosciano
Galleria Prima Galleria “Tutt'a un tratto” Firenze
CAMEC “Mostra delle nuove Collezioni” La Spezia a cura di Eleonora Acerbi, Marzia Ratti con Cristiana Maucci
“M a M” Museo delle arti e dei mestieri Cosenza “Panorama Italiano” a cura di Gianfranco Labrosciano, a cura di Luigi Polillo
2017 Valmontone (RO). Palazzo Doria Pamphilj, Panorama Italiano
Notte al Museo nella “Casa Burganov” 20 maggio 2017 Moscau
Isola Capo Rizzuto Fortezza Aragonese “Le Castella” “Il Di-Segno” a cura di Gianfranco Labrosciano e Luigi Polillo
2018 Liber Fare Palazzo Ziino Palermo
Nuove Percezioni Castello di Santa Severina a cura di Luigi Polillo
Centometriquadri Arte Contemporanea “Maree” Santa Maria Capua Vetere
Studio d'Arte FC Castel S. Pietro Terme –BO “Monocromi di Tempo”
2019 “Bila” Biennale internazionale libri d'artista
Milano Art & Events Center, MA-EC, “Labirinti del Tempo” Palazzo Durini Milano
Chiostro di San Domenico “Infiniti Spazi” Cosenza, a cura di Luigi Polillo
Arte Contemporanea Milano – Contaminafro 2019 Fabbrica del Vapore Milano
Centro Culturale Piero Montana “Un linguaggio Plurale” Bagheria
2020 www.wepresentart.com, Esposizione Virtuale “Spazio Materico” a cura di Giovanni Cardone
Le vie Dei Tesori (Palazzo Petrulla-Galleria L'altro) PA
Centro D'Arte E Cultura “Piero Montana” Tessiture e Scritture Asemiche Bagheria
2021 “La via dei Tesori” Palazzo Petrulla Palermo a cura di Nicola Bravo
“Beuys Regard” centenario della sua nascita Palazzo Moncada (Cl)
Arte in Dimora “Corrispondenze” Palazzo di via Roma Castro dei Volsci (FR)
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