18 giugno – 1 novembre 2016
Pinacoteca, Piazza Duomo 2, San Gimignano
Dal prossimo 18 giugno la
Pinacoteca di San Gimignano ospita una mostra dedicata al pittore fiorentino
Benozzo Gozzoli (Firenze 1420-21 – Pistoia 1497), artista tra i più rappresentativi e prolifici del Quattrocento italiano. La mostra
Benozzo Gozzoli a San Gimignano intende celebrare, per la prima volta e in modo esaustivo, il quadriennio sangimignanese del maestro, uno dei periodi più intensi e fecondi nella sua lunga attività. Curata da
Gerardo de Simone e
Cristina Borgioli l’esposizione è promossa dal
Comune di San Gimignano e dalla
Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo in collaborazione con
l’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa, Montalcino e la Fondazione Musei Senesi.
Per il terzo anno consecutivo prosegue la sinergia tra le suddette istituzioni in un percorso di valorizzazione e studio delle opere della Pinacoteca. Dopo la mostra dedicata a
Pintoricchio. La pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi (6 settembre 2014 – 6 gennaio 2015) e a
Filippino Lippi. L’Annunciazione di San Gimignano e le opere degli anni Ottanta (13 giugno – 2 novembre 2015), quest’anno
protagonista del progetto espositivo è la tavola di Benozzo Gozzoli con la
Madonna col Bambino e angeli tra i santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Agostino e Marta che verrà ricomposta per la prima volta nella sua interezza grazie ai prestiti internazionali e prestigiosi del
Musée du Petit Palais di Avignone, del
Museo Thyssen-Bornemsza di Madrid e della
Pinacoteca di Brera. La pala, come rileva
Gerardo de Simone, “esalta il felice connubio, caratteristico dell’autore, tra la moderna misura rinascimentale appresa dall’
Angelico e il profuso decorativismo che esalta la ricchezza e la preziosità dei materiali discendente dal filone tardogotico di
Gentile da Fabriano […]”.
Benozzo di Lese – cui
Vasari attribuì il cognome
Gozzoli – fu, infatti, interprete impeccabile della prospettiva teorizzata da
Leon Battista Alberti, combinandola con un sapiente realismo e una curiosità spiccata verso la natura e l’antico. Allievo di due tra i maggiori artisti del secolo,
Lorenzo
Ghiberti e il
Beato Angelico, dopo aver collaborato alla
Porta del Paradiso del
Battistero di Firenze e alla
Cappella Niccolina in
Vaticano, Benozzo operò da maestro indipendente a
Montefalco (1450-52), in
Umbria, poi a
Viterbo (1453),
Perugia (1456), Roma, dove allestì gli apparati per l’incoronazione di
papa Pio II nel 1458.
L’anno dopo gli fu assegnata la commissione più prestigiosa della sua carriera, la decorazione della
Cappella dei Magi in
Palazzo Medici a Firenze. Dal 1464 al 1467 si trasferì a
San Gimignano, per poi insediarsi nel 1468 a
Pisa, prescelto dall
’Opera del Duomo per l’ambitissimo ciclo con
Storie dell’Antico Testamento in
Camposanto: vi rimase per ben cinque lustri, lavorando anche a
Volterra, Legoli, Castelfiorentino. A seguito della discesa di
Carlo VIII in Italia, Benozzo lasciò Pisa e trascorse i suoi ultimi anni di vita tra Firenze e Pistoia, dove morì nel 1497.
Nella città delle torri il Gozzoli realizzò affreschi e pale d’altare: ad affresco, nel
coro di Sant’Agostino, Benozzo eseguì il ciclo più importante mai
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dedicato al
Padre della Chiesa e una straordinaria raffigurazione di
San Sebastiano, protettore dalle epidemie, con indosso una lunga veste azzurra e con il mantello aperto dagli angeli a proteggere il popolo dalle frecce, realizzato come
ex voto per la fine della peste del 1464. Secondo quanto esamina la
Cole Ahl nel suo saggio, il ciclo permise al pittore “
di elevare qualitativamente la sua competenza e di ricevere molte commissioni in un ambiente ricettivo ma privo della concorrenza spietata esistente in centri più importanti; per San Gimignano la presenza del Gozzoli significò aprirsi alle grandi trasformazioni artistiche e architettoniche fiorentine che caratterizzarono il mecenatismo nel resto del secolo”.
Benozzo, a San Gimignano, realizzerà anche
due Crocifissioni, una per
l’Ordine benedettino Olivetano, tuttora presso
l’Abbazia di Monteoliveto, l’altra per
il Palazzo Comunale (oggi al
Museo di Arte Sacra), dove il pittore restaurò nel 1466 l’immagine più rappresentativa della
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comunità civica, la
Maestà di
Lippo Memmi. Su tavola Benozzo dipinse due pale d’altare, per
le chiese di Sant’Andrea e di Santa Maria Maddalena, entrambe conservate nel
Museo Civico e di formato "quadrato" secondo la moderna tipologia rinascimentale inaugurata dall’Angelico.
La mostra ambisce a ricostruire con completezza l’insieme ricco e variegato della produzione artistica benozzesca a San Gimignano, frutto della sua efficiente organizzazione di bottega. Da un lato si raccoglieranno in
Pinacoteca, e in parte nel
Museo d’Arte Sacra, tutte le opere note degli anni sangimignanesi:
oltre a quelle citate, la pregevole
anconetta di Terni (1466), il frammento di
Madonna della Misericordia già in collezione
Bardini (oggi in collezione privata) e l’iconica
Madonna col Bambino di Calci che documenta, invece, il lungo periodo pisano che seguirà; dall’altro si predisporrà un itinerario ai cicli
di affreschi nel Duomo, nella chiesa di Sant’Agostino e in particolari occasioni
al Monastero di Monteoliveto che recentemente è stato affidato giuridicamente e spiritualmente alla
Comunità Monastica Olivetana di
San Miniato a Monte (Firenze).
Il progetto espositivo prevede altresì la possibilità di un approfondimento della figura dell’artista presso il
BEGO -
Museo Benozzo Gozzoli di
Castelfiorentino.
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Ad esemplificare l’importanza e la qualità di Benozzo disegnatore – uno dei più attivi e prolifici del secolo – verranno esposti due disegni del
Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, risalenti ad anni vicini al soggiorno sangimignanese, che documentano l’attenzione del pittore verso l’antichità classica e la pittura fiamminga. Ad arricchire il quadro del contesto in cui Benozzo operò, e a rendere testimonianza dei suoi rapporti assai stretti con le arti applicate, la mostra includerà un’ampia selezione di preziosi tessuti liturgici e oreficerie del tempo. Tra questi il
paliotto in velluto cremisi ricamato con un volo di colombe dorate che
Benozzo utilizzò come modello per il piviale indossato da sant’Agostino nella tavola di Santa Maria Maddalena, che Cristina Borgioli ritiene testimonianza raffinata del ricco corredo tessile della Collegiata di San Gimignano. Il prezioso dossale, presentato nella sala della Pinacoteca, assieme agli altri paramenti e ad alcuni esempi di oreficeria liturgica, presenti nel Museo d’Arte Sacra di San Gimignano, dialogheranno con le opere pittoriche, in un ideale rimando alle officine artistiche del XV secolo e alla loro poliedricità, consentendo così di espandere il percorso della mostra
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collegando i due musei.
Nel percorso espositivo, infine, sarà possibile ricostruire, attraverso le
attestazioni archivistiche, le allogazioni del Comune e della Collegiata al pittore fiorentino.
La mostra, “per il suo alto spessore scientifico si pone come un’attività di valorizzazione di questo straordinario patrimonio artistico e del territorio… e costituisce un’occasione di arricchimento culturale e di nutrimento delle nostre anime che va a rafforzare la nostra identità”. (
Anna Di Bene,
Soprintendente Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo, Felicia Rotundo,
Funzionario Storico dell’Arte).
Come sottolinea, infatti,
don Andrea Bechi, l’esposizione “non rende possibile esclusivamente il godimento dell’opera straordinaria di un artista, ma permette di entrare in un mondo lontano, ma forse vicino, che invita l’uomo contemporaneo a guardare con maggiore fiducia al presente, come seppero fare Agostino e Benozzo, giocando le loro straordinarie capacità umane e la loro speranza cristiana per lasciare un segno positivo nella storia”.
Didascalie immagini
Fig.1
Benozzo Gozzoli
Pala di Santa Maria Maddalena. Madonna col Bambino e angeli tra i santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Agostino e Marta
tempera e oro su tavola
San Gimignano, Museo Civico
Fig.2
Benozzo Gozzoli
Pala di Santa Maria Maddalena. Madonna col Bambino e angeli tra i santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Agostino e Marta.
Predella con
Beata Fina e santa Maria Maddalena
tempera e oro su tavola
Avignone, Musée du Petit Palais
Fig.3
Benozzo Gozzoli
Pala di Santa Maria Maddalena. Madonna col Bambino e angeli tra i santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Agostino e Marta.
Predella con
Cristo in pietà tra la Vergine e Giovanni evangelista,
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tempera e oro su tavola
Milano, Pinacoteca di Brera
Fig.4
Benozzo Gozzoli
Pala di Santa Maria Maddalena. Madonna col Bambino e angeli tra i santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Agostino e Marta.
Predella con
San Girolamo e Beato Bartolo
tempera e oro su tavola
Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza
Fig.5
Benozzo Gozzoli
Confratelli inginocchiati (frammento della Madonna della Misericordia)
tempera su tavola, 1460-65 circa,
Milano, collezione privata
Fig.6
Benozzo Gozzoli
Cristo in pietà tra san Giovanni evangelista e la Maddalena (al centro), Nozze mistiche di santa Caterina d’Alessandria (a sinistra), Santi Antonio abate e Egidio (a destra)
tempera su tavola, 1460-62 circa
Firenze, Museo di San Marco
Fig.7
Benozzo Gozzoli
Madonna col Bambino (Madonna del Poggio).jpg)
tempera e oro su tavola, 1480-85 circa
in deposito al Museo Nazionale di San Matteo, Pisa Calci
Fig.8
Benozzo Gozzoli
Sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria e santi Bartolomeo, Francesco, Lucia e angeli
tempera e oro su tavola,1466
Terni, Museo d’arte moderna e contemporanea “Aurelio De Felice”
Fig.9
Benozzo Gozzoli
Due nudi maschili e due cani che dormono
Penna e inchiostro marrone, acquerello marroncino, biacca su carta filigranata tinta di rosso
1459 circa
Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi
Anche questa mostra si collega ad una serie di iniziative culturali fortemente volute e promosse dal Sindaco di San Gimignano
Giacomo Bassi e dall’Assessore alla Cultura
Carolina Taddei, con il coordinamento di
Valerio Bartoloni, Dirigente del Settore Servizi alla Cultura del Comune, con l’intento di valorizzare e promuovere i Musei Civici della città. L’organizzazione è a cura di
Opera - Civita, il catalogo è edito da
Giunti Editore SpA.