21_ Bramante Poeta laureato o Il cantoreA cinquecento anni dalla morte, Milano celebra Donato Bramante (1443/44 - 1514) attraverso una mostra complessa, impegnata a evidenziare la poliedricità della sua personalità di artista totale (al pari di Leonardo, Michelangelo e Raffaello), ricostruendone capillarmente il lungo soggiorno milanese, dalla seconda metà dell’ottavo decennio del Quattrocento alle soglie del nuovo secolo, e rendendo conto della profonda influenza che la sua opera seppe esercitare sugli artisti lombardi contemporanei.


Bramante si formò presso la corte dei Montefeltro a Urbino, che com'è noto nel terzo quarto del XV secolo fu, a dispetto delle sue ridotte dimensioni, tra i motori più potenti della “grande officina” del rinascimento italiano. Colà Donato ebbe modo di entrare in stretto contatto con i grandi architetti, scultori e pittori, provenienti da tutta Europa, al servizio del duca Federico nel monumentale cantiere del Palazzo Ducale: da Piero della Francesca al dalmata Luciano Laurana, da Francesco di Giorgio Martini a Baccio Pontelli, dal fiammingo Giusto di Gand allo spagnolo Pedro Berruguete.

19_ Bramante Uomo dalla mazzaPeraltro, malgrado la fama che prestò accompagnò Bramante, facendogli guadagnare in breve commissioni di alto rilievo, i suoi primi anni di attività sono ancora avvolti nel mistero. Donato è attestato per la prima volta a Milano nel 1481, quando fornisce il disegno con architetture e figure da cui Bernardo Prevedari avrebbe ricavato una della più straordinarie e celebrate incisioni del Quattrocento italiano.
Il Bramante “milanese” è già un artista compiuto, in grado di rappresentare immediatamente un fattore decisivo in quell’aggiornamento in senso prospettico e monumentale della tradizione locale che si determinerà nella città sforzesca negli ultimi due decenni del XV secolo.
Egli elabora e declina le regole dell’architettura classica, vitruviana, in una chiave tanto rigorosa quanto personale, inventiva e coinvolgente, in un certo senso alternativa al classicismo erudito e aristocratico espresso da Andrea Mantegna nella sua attività per i Gonzaga a Mantova.

Il rinnovamento innescato da Bramante nell'area lombarda, in un momento di straordinaria vitalità culturale della corte sforzesca (dove in quegli anni, è superfluo rammentarlo, si trovava a operare anche Leonardo da Vinci) tocca l’insieme delle arti figurative, ed è propriamente questo l’aspetto che fa da cardine al percorso dell’esposizione.
Tutti i protagonisti della pittura rinascimentale lombarda, infatti, sarebbero stati colpiti in profondità dal lavoro di Bramante: da Vincenzo Foppa a Ambrogio Bergognone, da Bartolomeo Suardi - noto dal 1489 con l’inequivocabile soprannome di Bramantino - a Bernardo Zenale (ma anche scultori, plasticatori, orafi e miniatori), reagirono alle novità introdotte dalla maniera di Donato, in cui il riferimento all’antico si dimostra originalmente una chiave universale capace di veicolare anche la rappresentazione della realtà, per quanto debitamente filtrata.
 
23_ Bramante Eraclito e Democrito

30_ Bramante Cristo alla colonnaA sua volta anche la fantasia poietica di Bramante a Milano si confrontò e seppe fare propri materiali, tecniche, esigenze funzionali  e di rappresentanza di una tradizione artistica per molti aspetti ancora legata al mondo tardogotico. Nella sua produzione architettonica lombarda divennero così protagonisti mattoni e materiali umili, pur piegati a una sintassi e un carattere intimamente, seppur spesso non letteralmente, classicista. Lo dimostra al più alto grado la tribuna di Santa Maria delle Grazie, innestata su di una struttura preesistente, che è forse l’esempio più chiaro della capacità del Bramante di conciliare la maniera “all’antica”, allora più aggiornata e “progressiva”, col linguaggio maggiormente arcaizzante della tradizione lombarda.

Bramante a Milano. Le arti in Lombardia 1477-1499” si prefigge in primo luogo l’obiettivo di illuminare le tappe essenziali della formazione dell’artista, per poi analizzare il fenomeno imponente della fortuna che la sua attività si conquistò a Milano e in Lombardia tra gli esponenti delle diverse arti figurative.
Luca Bortolotti, 07/12/2014


Bramante a Milano. Le arti in Lombardia 1477-1499

Milano, Pinacoteca di Brera,
4 dicembre 2014 – 22 marzo 2015
A cura di Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Emanuela Daffra, Mauro Natale e Cristina Quattrini.

Orari
8.30-19.15 da martedì a domenica

25_ Bramante Uomo d'arme con barba ed elmo chiuso lunedì
BIGLIETTO UNICO PINACOTECA E MOSTRA

 Intero: € 10,00 - Ridotto: € 7,00

 Catalogo Skira editore

DIDASCALIE IMMAGINI:
1. Donato Bramante, Poeta laureato, o Il cantore (1487-1488 ca.)
affresco strappato e trasportato su tela; 120x126 cm
Milano, Pinacoteca di Brera

2. Donato Bramante, Uomo dalla mazza (1487-1488)
affresco strappato e trasportato su tela; 300 x 127 cm
Milano, Pinacoteca di Brera

3. Donato Bramante, Eraclito e Democrito (1486-1487)
affresco strappato e trasportato su tela; 102 x 127 cm
Milano, Pinacoteca di Brera

4. Donato Bramante, Cristo alla colonna (1490-1499)
olio su tela; 93,7 x 62,5 cm
Milano, Pinacoteca di Brera
5. Donato Bramante, Uomo d'arme con barba ed elmo (1487-1488 ca.)
affresco strappato e trasportato su tela; 120 x 115 cm
Milano, Pinacoteca di Brera