Dadamaino_Volume_1959La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita un’esposizione che mette a confronto i percorsi artistici di due protagonisti dell’arte italiana ed europea del secondo dopoguerra, Enrico Castellani (Castelmassa, 1930) e Dadamaino (Milano, 1930 - 2004), con quelli più recenti tracciati dall’opera dell’artista polacco ma newyorkese d’adozione Piotr Uklanski (Varsavia, 1968) e dell’americano Dan Colen (Leonia, New Jersey, 1979).


Forte di una cinquantina di opere, la mostra ripercorre e ripropone le ricerche sull’arte astratta, cinetica e programmatica che hanno segnato alcune tra le più fertili sperimentazioni artistiche degli anni Cinquanta e Sessanta, e che oggi è possibile rileggere criticamente alla luce del loro significato e della loro influenza sull’arte dei decenni successivi.


Castellani_Superficie_rossa_2003Si parte, dunque, coi lavori di due delle figure-chiave della scena artistica milanese d’avanguardia della seconda metà del XX secolo, assieme a Lucio Fontana, Piero Manzoni, Agostino Bonalumi, Gianni Colombo.
Si possono così apprezzare le ricerche geometrico-percettive di Dadamaino (Edoarda Emilia Maino), che approdano alla costituzione di una sorta di alfabeto visivo composto di 16 segni, da lei battezzato l’alfabeto della mente (fig. 1); e poi le opere di Enrico Castellani, personalità di importanza cruciale nella storia dell'arte astratta, anche sotto il profilo teorico, capace di condurre un’operazione di riduzione analitica della tradizione pittorica sino ai suoi minimi termini fenomenologici, pur sempre utilizzandone, peraltro, i fondamentali strumenti tecnico-espressivi: tela, pennello e colore (fig. 2).

Uklanski_Untitled_(Sun_of_Andromeda)_2008A confronto con i due artisti italiani vengono posti i lavori di Piotr Uklanski e Dan Colen, esponenti di punta dell’arte americana di oggi.
Uklanski (fig. 3) s’interroga nelle sue opere sul significato della pittura e dell’atto del dipingere, combinando astrazione, arte performativa e cultura popolare.
Dan Colen (fig. 4), invece, trae originalmente ispirazione da elementi della cultura underground degli anni Settanta, applicando nelle sue tele borchie metalliche, ma anche materiai come chewin gum, fogli di giornale, polistirolo, come sorprendenti fattori cromatici, dinamici e simbolici.
Luca Bortolotti, 10/05/2013

Didascalie immagini:
1. Dadamaino,
Volume, 1959, Idropittura su tela, 100 x 80 cm, Collezione privata, Crema
2. Enrico Castellani, Superficie Rossa, 2003, Acrilico su tela, 120 x 150 cm, Collezione privata, Courtesy Galleria Tega, Milano
3. Piotr Uklanski, Untitled (Sun of Andromeda), 2008, Gouache su carta Lanaquarelle 640 gr montata su legno, 125 x 125 cm, Courtesy l’artista e Massimo De Carlo, Milano/London
4. Dan Colen, Tonalpohualli, 2013, Borchie su tela, 72,6 x 63,5 cm, Courtesy l’artista e Massimo De Carlo, Milano/London

Colen_Tonalpohualli_2013
CONFRONTI. Enrico Castellani, Dan Colen, Dadamaino, Piotr Uklanski

18 maggio – 21 luglio 2013
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
A cura di Giacinto Di Pietrantonio, Sara Fumagalli, Stefano Raimondi
Orari d’apertura: mar-dom, ore 10:00-19:00 / gio, ore 10:00-22:00 / lun chiuso. Ingresso libero
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53 – Bergamo
Tel. + 39 035 270272 - www.gamec.it