Forte di una cinquantina di opere, la mostra ripercorre e ripropone le ricerche sull’arte astratta, cinetica e programmatica che hanno segnato alcune tra le più fertili sperimentazioni artistiche degli anni Cinquanta e Sessanta, e che oggi è possibile rileggere criticamente alla luce del loro significato e della loro influenza sull’arte dei decenni successivi.

Si parte, dunque, coi lavori di due delle figure-chiave della scena artistica milanese d’avanguardia della seconda metà del XX secolo, assieme a
Lucio Fontana,
Piero Manzoni,
Agostino Bonalumi,
Gianni Colombo.
Si possono così apprezzare le ricerche geometrico-percettive di
Dadamaino (Edoarda Emilia Maino), che approdano alla costituzione di una sorta di
alfabeto visivo composto di 16 segni, da lei battezzato
l’alfabeto della mente (fig. 1); e poi le opere di
Enrico Castellani, personalità di importanza cruciale nella storia dell'arte astratta, anche sotto il profilo teorico, capace di condurre un’operazione di riduzione analitica della tradizione pittorica sino ai suoi minimi termini fenomenologici, pur sempre utilizzandone, peraltro, i fondamentali strumenti tecnico-espressivi: tela, pennello e colore (fig. 2).
_2008.JPG)
A confronto con i due artisti italiani vengono posti i lavori di
Piotr Uklanski e
Dan Colen, esponenti di punta dell’arte americana di oggi.
Uklanski (fig. 3) s’interroga nelle sue opere sul significato della pittura e dell’atto del dipingere,
combinando astrazione, arte performativa e cultura popolare.
Dan Colen (fig. 4), invece, trae originalmente ispirazione da elementi della
cultura underground degli anni Settanta, applicando nelle sue tele borchie metalliche, ma anche materiai come
chewin gum, fogli di giornale, polistirolo, come sorprendenti fattori cromatici, dinamici e simbolici.
Luca Bortolotti, 10/05/2013
Didascalie immagini:
1. Dadamaino, Volume, 1959, Idropittura su tela, 100 x 80 cm, Collezione privata, Crema
2. Enrico Castellani, Superficie Rossa, 2003, Acrilico su tela, 120 x 150 cm, Collezione privata, Courtesy Galleria Tega, Milano
3. Piotr Uklanski, Untitled (Sun of Andromeda), 2008, Gouache su carta Lanaquarelle 640 gr montata su legno, 125 x 125 cm, Courtesy l’artista e Massimo De Carlo, Milano/London
4. Dan Colen, Tonalpohualli, 2013, Borchie su tela, 72,6 x 63,5 cm, Courtesy l’artista e Massimo De Carlo, Milano/London

CONFRONTI. Enrico Castellani, Dan Colen, Dadamaino, Piotr Uklanski
18 maggio – 21 luglio 2013
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
A cura di Giacinto Di Pietrantonio, Sara Fumagalli, Stefano Raimondi
Orari d’apertura: mar-dom, ore 10:00-19:00 / gio, ore 10:00-22:00 / lun chiuso. Ingresso libero
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53 – Bergamo
Tel. + 39 035 270272 - www.gamec.it