CP radiusDue artiste, un rapporto forgiato da anni di amicizia e di collaborazione, due poetiche diverse che però non mancano di punti di contatto e si uniscono nel comune intento di rendere lo spazio del museo vitale e comunicativo: questo è il progetto che sta alla base di Intersezioni, una mostra in cui i lavori di Claudia Peill (figg. 1 e 3) e Kaisu Koivisto (figg. 2 e 4) instaurano fra loro un silenzioso quanto proficuo dialogo, che si fa più complesso nel momento in cui alla conversazione si aggiungono le opere del “padrone di casa”, Hendrik Christian Andersen.


L’allestimento, infatti, si giova del fascino del villino Helen, casa-museo dello scultore norvegese, un luogo che è testimone e promotore del suo progetto di un centro di comunicazione mondiale e che permette alle opere d’arte contemporanea di confrontarsi apertamente con il lavoro di ispirazione classica di Andersen e con le diverse suggestioni da esso evocate. Lo stimolo più forte per le due artiste proviene proprio dall’utopistica volontà dello scultore di migliorare il mondo attraverso l’arte e di creare una capitale mondiale di cultura, una strabordante fontana di conoscenza che avrebbe nutrito tutta l’umanità.

L’utopia acquista un’accezione polemica nel discorso di Kaisu Koivisto, che lavora sulla grande illusione primo novecentesca del comunismo sovietico. Le brucianti tracce lasciate dalla guerra sono al centro di diverse opere dell’artista, che fotografa basi missilistiche nucleari, ex presidi militari, resti di bombe che sono state trasformate in cestini dell’immondizia a Liepaja, in Lettonia e costruzioni diroccate e abbandonate nell’hinterland di alcuni dei luoghi più sperduti dell’Europa Orientale. I soggetti delle fotografie di Koivisto, esposti in mostra, sono gli spettri della Guerra Fredda, i pezzi sparsi di un’utopia andata in frantumi, di un’ideale distrutto dalla bramosia di potere dell’ ex super-potenza sovietica, della cui grandezza ora rimangono solo fatiscenti edifici su cui ha preso il sopravvento la forza della natura.

KK floodIl rapporto con l’ambiente è centrale nell’opera dell’artista finlandese, che si concentra soprattutto sul controverso legame tra uomo e natura e sulle ripercussioni che esso produce sulla cultura: un tema sempre attuale, se intorno ad esso lavorava già Tiziano nel Cinquecento.
Il lavoro di Kaisu Koivisto è emblematico della difficile interazione tra queste due polarità, che porta ad esiti talvolta fatali. Per questo motivo, all’interno di Intersezioni, ci si imbatte in una folta schiera di animali scuoiati, di cui resta solo l’ossatura metallica o la pelle, privata del corpo e  dell’anima. Così un grandioso orso polare viene ridotto alla sola pelliccia, che giace inerte e misera davanti allo sguardo severo dello spettatore e a una serie di sculture-oggetto raffiguranti piccoli animali indifesi, che ci guardano con occhi di vetro iridescenti che comunicano lo smarrimento, l’impotenza e la rassegnazione. Ancora una volta un lavoro sui resti, sui brandelli lasciati da uno smembramento che questa volta non è opera della tragedia bellica ma del consumismo. Nella nostra civiltà del consumo anche l’essere vivente più vicino a noi, l’animale, è una creatura subordinata e abusata, e l’ambiente è disseminato delle miserie provocate di un’irrealizzabile volontà di dominare il mondo.  

CP rossoIl lavoro sulla traccia è un punto di forte connessione con la ricerca di Claudia Peill, che utilizza la fotografia in maniera completamente diversa da Koivisto, poiché non documenta una situazione oggettiva, ma estrapola dalla realtà alcuni particolari, che ingrandisce e trasforma attraverso la pittura, in modo da non renderli più immediatamente riconoscibili in quanto oggetti in sé ma appunto come tracce di essi. La fotografia della Peill trascende sé stessa e si fa pittura, sconfinando in un terreno non suo e disubbidendo alla comune ideologia che vedrebbe i due media separati.
Un dettaglio di un corpo o di un volto, un frammento di architettura o di scultura, una porzione di paesaggio, sono reinventati e restituiti allo spettatore carichi di una valenza emotiva e sentimentale, grazie all’uso di una fotografia liberata dalla sua funzione convenzionale e potenziata invece nel suo carattere espressivo ed estetico.
Nelle opere meno recenti Peill, camminando per le strade caotiche di Roma, aveva immortalato luoghi e spazi che si fissano nella nostra memoria, i resti del nostro glorioso passato, con una vena priva di nostalgia e forte invece di un’apertura consapevole verso il futuro: la memoria è il punto di partenza del suo lavoro, non quello di arrivo.

kk bombeLa scelta fatta per il Museo Andersen è emblematica della volontà dell’artista di creare un ponte tanto col passato quanto col presente, e di liberarsi da un’impronta autoriale troppo pregna di soggettività. Per questo motivo i temi prelevati dalla realtà non sono più auliche statue e frammenti della classicità ma ingrandimenti di bulloni, finestre, ingranaggi meccanici, elementi di un passaggio evocativo dall’imponente quanto romanticamente decadente classicismo di Roma a uno zoom sul fascino della città contemporanea.

L’allestimento è stato concepito per un dialogo attivo con il Museo e con Andersen stesso, le cui sculture al piano terra, per le quali Claudia Peill ha concepito una particolare proiezione di immagini, permeano di un’aura di classicismo e di grandiosità tutta la mostra.

La mostra, posta sotto il patrocinio dell’Ambasciata di Finlandia in Italia, è stata realizzata grazie al sostegno dell’Istitutum Romanum Finlandiae e dell’Associazione Culturale Anna Marra Contemporanea di Roma.
Ludovica Persichetti, 21/10/2013

Intersezioni/Intersections - Claudia Peill e Kaisu Koivisto
a cura di Matilde Amaturo e  M.Giuseppina Di Monte
Museo H.C. Andersen,
Via Pasquale Stanislao Mancini 20, Roma
FINO AL 19 GENNAIO 2014
tel 06 3219089
martedì-domenica  9,00-19,30
ingresso gratuito
http://www.museoandersen.beniculturali.it

Catalogo della mostra
a cura di Matilde Amaturo e  M.Giuseppina Di Monte
Palombi Editore, Roma
www.palombieditori.it
pp. 140, € 24


DIDASCALIE IMMAGINI:
1. CLAUDIA PEILL, Rosso, 2013
Tecnica mista su tela e base fotografica/ Mixed technique on canvas and photography
cm 50x100
2. KAISU KOIVISTO, Flood (particolare), 2013
Pelle, pelle sintetica, cartone, Installazione; dimensioni variabili, m 2,5  x 4,5  – m 4,5 x 7
Leather, leatherette, cardboard, Installation, size variable, m 2,5  x 4,5 – m 4,5  x 7
3. CLAUDIA PEILL, Radius, 2013
Tecnica mista su tela e base fotografica/ Mixed technique on canvas and photography
cm 90x50
4. KAISU KOIVISTO, Bombé, 2012
Stampa lambda su alluminio, silisec/ Lambda print on aluminum, silisec
cm 48 x 55