Ribera_lotto 602Magnasco_lotto_610Tra le opere proposte nella prossima asta di dipinti antichi di Dorotheum (circa 330 lotti complessivi) spicca il potente Cristo deriso di Jusepe de Ribera (fig. 1), inedito e recentemente riscoperto, rilevante aggiunta, intimamente caravaggesca, al catalogo del maestro spagnolo, per la quale viene suggerita una datazione tra il 1620 e il 1624 (lotto 602, € 300.000 - 500.000).
Pure di alta qualità è la grande tela di Alessandro Magnasco, Giuseppe in prigione interpreta i sogni del faraone (fig. 2), con la sofisticata costruzione architettonica in cui viene ambientato l’episodio biblico. È plausibile che la composizione marcatamente scenografica si riferisca a uno sfondo creato originariamente per una rappresentazione di teatro musicale (l. 610, € 200.000 - 300.000).

Guercino_lotto_616S’impone all’attenzione anche il dipinto allegorico raffigurante Venere, Marte, Amore e il Tempo (fig. 3), opera che, dopo un precedente riferimento a Benedetto Gennari, viene ora proposta senza esitazioni come opera totalmente autografa del Guercino (l. 616;  € 200.000 - 300.000). Si tratta di una tela in tutto analoga, compreso formato e misure, alla nota versione del soggetto conservata presso la Dunham Massey Gallery, Altrincham, Cheshire, della quale si propone in catalogo che possa costituire una versione di prova eseguita poco tempo prima.

Con la stessa stima decisamente importante viene messo all’incanto il lotto 669, una bella Veduta del ponte di Rialto col Palazzo dei Camerlenghi (secondo il punto di vista prediletto da tutti i vedutisti del Settecento) qui assegnata a Michele Marieschi, d’accordo con l’opinione di Ralph Toledano, seppur in passato accostata più volte al di lui egregio seguace Francesco Albotto.

Jan_Brueghel_II_lotto_632Ben rappresentata anche la pittura fiamminga. Segnaliamo, in particolare, una Scena di paese (fig. 4), inedita, di Jan Brueghel II, secondo Klaus Ertz “una delle composizioni più riuscite, creata seguendo l’esempio di suo padre, di Jan Brueghel il Vecchio….” (l. 632, € 120.000 - 160.000); la Riconciliazione di Esaù e Giacobbe, opera in ottimo stato di conservazione frutto dell’abituale collaborazione fra Hendrick van Balen e lo stesso Jan Breughel II (l. 627; stima impegnativa € 180.000 – 220.000); e la scena notturna crepitante di bagliori di Gillis van Valckenborch, che rappresenta la tragica storia biblica del Ritorno di Jephtas, costretto a sacrificare la sua unica figlia (l. 560, € 80.000 - 100.000).

Tra le molte altre opere meritevoli di attenzione, presentano un particolare interesse (in ordine di catalogo): il notevole fondo oro attribuito al maestro orcagnesco Giovanni di Tano Fei, ben rappresentativo delle tendenze tardo-gotiche prevalenti nella scena artistica fiorentina fra la fine del XIV e il principio del XV secolo (l. 552, € 140.000 – 180.000); la grande Partenza di Abramo per Canaan di Giovanni Battista Castiglione detto “il Grechetto” (l. 571, € 150.000 - 200.000); l’inedita Allegoria dell’Abbondanza di Giuseppe Maria Crespi (l. 573, € 80.000 – 120.000); la Giacomo_Legi_lotto_590monumentale Scena di mercato, opera inconfondibile del pittore fiammingo-genovese Giacomo Legi (l. 590, € 100.000 – 150.000, fig. 5);  Ia Canestra colma di grappoli d’uva, tipica natura morta caravaggesca per la quale si propone qui il riferimento a Bartolomeo Cavarozzi, nell’ambito delle problematiche attributive che coinvolgono l’ancora misterioso Maestro della Natura morta Acquavella (l. 599, € 100.000 – 150.000); la tela raffinatamente parmigianinesca di Valerio Castello raffigurante Amorini che preparano le frecce (l. 630; sima molto importante € 150.000 – 200.000); il severo e sontuoso Ritratto di Alessandra di Veri de Medici con un figlio, opera molto prossima all’Allori del fiorentino Sebastiano Marsili (l. 633, proposto con una stima coraggiosa di € 150.000 – 200.000), e infine l’Eruzione del Vesuvio il 15 giugno 1794, tela di catturante brillantezza coloristica e di puntuale resa “documentaristica” di Pierre-Jacques Volaire, il quale dal 1769 fu fedele e partecipe testimone di tutte le eruzioni vesuviane (l. 665, € 50.000 – 70.000, fig. 6). Luca Bortolotti, 12/04/2013
Pierre-Jacques_Volaire_lotto_665