
Il lungo percorso artistico di
Mario Radice (Como 1898 - Milano 1987) consente di rileggere
le vicende che legano il primo astrattismo italiano col Razionalismo architettonico a partire dal principio degli anni Trenta del Novecento. La mostra traccia un profilo approfondito di Radice, tra i principali esponenti del gruppo degli astrattisti comaschi, lungo un percorso che intreccia e fa dialogare la sua biografia artistica con le opere di architetti e pittori di punta dell'avanguardia italiana fino agli anni Cinquanta.
Attraverso la sua produzione è così possibile interpretare presupposti e risultati dell’arte astratta italiana tra le due guerre, nella specifica declinazione dominata da una ricerca rigorosa di ordine ed equilibrio e regolata dal culto delle proporzioni e di una razionale limpidezza compositiva: del «colore in quanto colore» e delle «forme in quanto forme».
La mostra si snoda di decennio in decennio seguendo tutto lo sviluppo cronologico dell'attività creativa di
Mario Radice. L'avvio è dunque riservato all'illustrazione del suo percorso dalle più giovanili prove figurative ai primi tentativi geometrizzanti sino all’approdo all’astrazione vera e propria. Ai suoi dipinti sono affiancate le opere degli artisti della milanese
Galleria del Milione (
Mauro Reggiani, Atanasio Soldati, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Osvaldo Licini, Luigi Veronesi), dei comaschi (
Manlio Rho, Carla Badiali, Aldo Galli, Cordelia Cattaneo) e di coloro che hanno perseguito ricerche creative affini per stile e poetica, come
Bruno Munari e Alberto Magnelli.

Cardini della rassegna sono la ricostruzione del bassorilievo realizzato per la
Sala del Direttorio della
Casa del Fascio di Como, progettata da
Giuseppe Terragni nei primi anni Trenta, e il sodalizio con
Cesare Cattaneo, col quale Radice realizzò nel 1936 la
Fontana di Camerlata, costruita al Parco Sempione per la VI Triennale di Milano.
Spicca, inoltre, la serie di piccoli dipinti e disegni denominata i “
Crolli”, eseguita negli anni della secondo conflitto mondiale, in cui Radice registra originalmente la tragedia della guerra e la fine della stagione artistica legata al fascismo. La mostra analizza, infine, il lungo epilogo dell’esperienza artistica di Mario Radice, tra figurazione e astrazione, nel corso della seconda metà del Novecento.
Il catalogo della mostra, edito da Electa, presenta saggi critici di Giovanni Marzari, Fulvio Irace, Alice Barale, Ornella Selvafolta, Francesca Bacci, Federico Zanoner, Daniela Ferrari, Paola Pettenella.
Lu.Bo., 04/05/2014
MARIO RADICE. ARCHITETTURA NUMERO COLORE
A cura di Giovanni Marzari
15 febbraio — 8 giugno 2014
MartRovereto
Corso Bettini, 43
Orari
mar-dom 10.00-18.00
ven 10.00-21.00
lunedì chiuso
Tariffe
Intero 11 Euro
Ridotto 7 Euro
Gratuito fino ai 14 anni
T. 800 397760
info@mart.trento.it
www.mart.trento.it
DIDASCALIE IMMAGINI:
1. Mario Radice, Composizione R.S.V., 1975 Olio su tela, 43 x 35 cm Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Comodato collezione privata;
2. Mario Radice, Composizione R.S.E.R., 1985 Olio su tela, 36 x 30 cm Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Comodato collezione privata;
3. Mario Radice, Composizione C.F.M., 1935 Tempera grassa su tela, 51 x 80 cm Collezione privata, Como.