
Punto di partenza dell’allestimento, sotto ogni profilo, diventa così
Caravaggio, cui viene affidato il compito di introdurre il racconto della mostra attraverso un suo celeberrimo capolavoro giovanile, il
Riposo durante la fuga in Egitto conservato nella
Galleria Doria Pamphilj di Roma (fig. 2), per proseguire, accanto ovviamente al protagonista assoluto
Mattia Preti, con opere del caravaggesco militante
Bartolomeo Manfredi, degli assai meno osservanti
Valentin de Boulogne e
Jusepe Ribera, degli emiliani
Giovanni Lanfranco e
Guercino, e dei più defilati
Pier Francesco Mola e
Giovan Battista Beinaschi.
Mostra e catalogo si prefiggono, così, di sospingere ulteriormente la
sterminata produzione di Mattia Preti - d’indubbia forza e presa nei confronti dell’osservatore, sebbene non esente da
discontinuità qualitative anche considerevoli - verso i vertici dell’arte italiana del XVII secolo, riconoscendole (più problematicamente, direi) un ruolo cardinale nei complessi svolgimenti storici della pittura del Seicento.
La mostra della
Venaria si sviluppa attraverso le seguenti
cinque sezioni, che combinano i criteri cronologico e tematico e permettono sia di seguire l’intero sviluppo della pittura di Preti, sia di coglierne alcuni tra gli aspetti iconografici più peculiari e di maggior rilievo:
Musicisti e Giocatori d’azzardo,
Racconti ed Emozioni,
Volti e protagonisti,
La maniera trionfante,
Eroine e la Virtù Stoica.
Presentiamo qui di seguito nel dettaglio il contenuto delle 5 sezioni.
SEZIONE PRIMA – Musicisti e Giocatori d’azzardo
Giunto a Roma intorno al 1630, il giovane Mattia Preti studia appassionatamente i testi pittorici della corrente “naturalistica”, direttamente derivata dall’opera di Caravaggio e ormai, peraltro, sulla via del tramonto nei favori di collezionisti e committenti capitolini. I suoi primi dipinti, alcuni dei quali realizzati in collaborazione col fratello Gregorio, mostrano i segni inequivocabili dell’attento studio e della non pedissequa assimilazione (quasi fuori tempo massimo) dello stile di grandi artisti di impostazione caravaggesca come Bartolomeo Manfredi, Valentin de Boulogne e Jusepe de Ribera. Al pari di quelli, anch’egli popola i suoi quadri di scene di genere con musicisti, soldati, giocatori d’azzardo, e concepisce narrazioni religiose caratterizzate da un forte realismo e accentuati contrasti chiaroscurali.
OPERE IN MOSTRA:
Bartolomeo Manfredi,
Bacco e un soldato, Roma, Palazzo Barberini;
Mattia Preti,
Concerto a tre figure, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi (fig. 3);
Valentin de Boulogne,
Negazione di Pietro, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi;
Mattia Preti,
Un soldato, Rende, Museo Civico;
Jusepe Ribera,
Negazione di Pietro, Roma, Palazzo Corsini;
Gregorio e Mattia Preti,
Concertino, Torino, Accademia Albertina.
SEZIONE SECONDA – Racconti ed emozioni

Procedendo verso la metà del secolo Preti si apre gradualmente alle nuove correnti artistiche barocche, che perseguono una maniera più dinamica, monumentale e teatrale. In modo particolare egli si dimostra attento alle suggestioni stilistiche presenti nell’opera di Giovanni Lanfranco, Guercino e Pietro da Cortona, in quegli anni pittori di riferimento nel contesto artistico romano.
OPERE IN MOSTRA:
Mattia Preti,
Il sacrificio di Isacco, Bologna, Pinacoteca Nazionale;
Mattia Preti,
Susanna e i vecchioni, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi (fig. 4);
Mattia Preti,
Lot e le figlie, Malta, National Museum of Fine Arts - Heritage Malta;
Mattia Preti,
Agar e Ismaele, Collezione privata, courtesy Robilant + Voena;
Guercino,
Susanna e i vecchioni, Parma, Galleria Nazionale;
Guercino,
Confraternita di San Girolamo, Rimini, Confraternita di San Girolamo e della SS. Trinità;
Mattia Preti,
Benedizione di Tobiolo, Torino, Collezione privata;
Giovanni Lanfranco,
Rebecca ed Eliazar al pozzo, Torino, Galleria Sabauda.
SEZIONE TERZA – Volti e protagonisti
Pur essendo in primo luogo pittore di pale d’altare e opere di grande formato, Mattia Preti fu anche, inevitabilmente, autore di un gran numero di dipinti da cavalletto eseguiti per committenti privati di alto rango. In questo settore del suo catalogo troviamo, negli anni centrali della sua attività, opere che si richiamano agli schemi compositivi adottati con successo da pittori affermati come Ribera, Guercino e Mola.
OPERE IN MOSTRA:
Mattia Preti,
Il Battesimo di Gesù, Malta, Collezione privata;
Gregorio Preti,
S. Publio, Malta, Collezione privata:
Gregorio Preti,
Uomo orientale con pipa, Malta, Collezione privata;
Mattia Preti,
S. Paolo Eremita, Malta, National Museum of Fine Arts - Heritage Malta;
Mattia Preti,
Cristo alla colonna, Malta, National Museum of Fine Arts - Heritage Malta;
Giovan Battista Beinaschi,
San Giovanni Battista, Malta, Collezione privata Daniel Azzopardi;
Jusepe Ribera,
Sant'Antonio Abate, Napoli, Collezione Lauro;
Guercino,
San Francesco, Napoli, Collezione Lauro;
Mattia Preti,
Cristo e la Samaritana, Palermo - Fondazione Sicilia;
Mattia Preti,
Giobbe, Spoleto, Collezione Marignoli;
Mattia Preti,
Sant'Ambrogio, Vibo Valentia, Collezione Romano Carratelli (fig. 5);
Pier Francesco Mola,
Poeta filosofo, UK, collezione privata;
Mattia Preti,
Cristo davanti a Pilato, UK, collezione privata;
Mattia Preti,
Poeta filosofo, Malta, Collezione privata John A. Gauci Maistre;
Mattia Preti,
San Francesco Saverio, Malta, St. John's Co - Cathedral, Valletta (fig. 6);
Mattia Preti,
Daniele che interpreta il primo sogno di Nabucodonosor, Milano, Collezione Nobili;
Mattia Preti,
Platone e Diogene, Roma, Musei Capitolini - Pinacoteca Capitolina;
Pier Francesco Mola,
Omero cieco, Roma, Palazzo Corsini.
SEZIONE QUARTA – La maniera trionfante

Dal principio degli anni ’50 del Seicento le opere di Mattia Preti acquistano un maggiore
pathos e un più drammatico dinamismo. Dapprima a Napoli e poi a Malta – dove si trasferisce nel 1661 – la sua pittura accentua il proprio carattere monumentale, manifestando al contempo un’originale adesione ai modi della pittura neo-veneta (che assumeva come principali modelli e termini di confronto Tiziano, Veronese e Tintoretto), alla cui seduzione risultava all’epoca quasi impossibile sottrarsi. Preti approda così a uno stile eroico di grande impatto sullo spettatore, che resta energicamente chiaroscurale ma anche brillantemente virtuosistico, e conferma al massimo grado la sua accresciuta maestria compositiva.
Il metodo di lavoro di Preti è veloce e diretto. La facilità di esecuzione e la sicurezza della pennellata lo accomunano al più giovane Luca Giordano (1634-1705), con il quale, durante il periodo napoletano, instaura un fertile e reciproco regime di scambio.
OPERE IN MOSTRA:
Mattia Preti,
Martirio di San Bartolomeo, L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo;
Mattia Preti,
Banchetto di Salomone, Collezione privata, courtesy Whitfield Fine Arts London;
Mattia Preti,
Adorazione dei magi, Napoli, collezione Lauro;
Mattia Preti,
Cristo precipita Satana, Napoli, Museo di Capodimonte;
Luca Giordano,
Crocifissione di San Pietro, Venezia, Galleria dell'Accademia;
Mattia Preti,
Giuseppe spiega i sogni al Faraone, Rende, Collezione privata;
SEZIONE QUINTA – Eroine e la Virtù Stoica
Il corpus di Mattia Preti è caratterizzato anche da un gran numero di soggetti femminili, per lo più imperniato sulle eroine tragiche della tradizione biblica e della mitologia classica. Didone, Rachele, Caterina, Giuditta o Sofonisba sono da lui rappresentate senza indulgere in sentimentalismo, impegnandosi soprattutto a dare compiuta espressione pittorica alla forza morale insita nella visione stoica della vita che esse incarnano e testimoniano esemplarmente.
OPERE IN MOSTRA:
Mattia Preti,
Sofonisba riceve la coppa di veleno, Cosenza, Galleria Nazionale;
Mattia Preti,
Labano cerca gli idoli nel baule di Giacobbe, Cosenza, Galleria Nazionale;
Mattia Preti,
Clorinda libera Olindo e Sofronia, Genova, Musei di Strada Nuova;
Mattia Preti,
La Regina Tomiri con la testa di Ciro, Milano, Collezione privata;
Mattia Preti,
Lucrezia, Collezione privata, courtesy Robilant + Voena;
Mattia Preti,
La Regina Tomiri, Napoli, Collezione Lauro;
Luca Giordano,
Santa Lucia condotta al martirio, Napoli, Museo di Capodimonte;
Mattia Preti,
Giuditta e Oloferne, Napoli, Museo di Capodimonte (fig. 1).
Biografia
Mattia Preti nasce il 24 febbraio 1613 a Taverna, in Calabria. Intorno al 1630 si trasferisce a Roma per raggiungere
il fratello Gregorio e completare la propria formazione accademica. In questa prima fase realizza per lo più
scene di genere di stile caravaggesco. Nel 1642 è nominato Cavaliere di Obbedienza Magistrale dell’Ordine di Malta da parte di papa Urbano VIII. Da allora sarà costantemente appellato come
il Cavalier Calabrese. Nel 1650 è incaricato di affrescare
l'abside della chiesa romana di Sant’Andrea della Valle. Tra il 1651 e il 1652 soggiorna a Modena, dove decora la chiesa di San Biagio. Nel 1653 Preti è a Napoli, dove resta otto anni, entrando in contatto con la pittura di
Ribera e avviando un fecondo scambio con il giovane
Luca Giordano. A Napoli riceve prestigioei commissioni, come gli affreschi per le sette porte della città e le tele per il soffitto della Chiesa di San Pietro a Maiella, eseguite nel 1657.
Nel 1661 si trasferisce definitivamente a Malta ed è promosso
Cavaliere di Grazia nell’Ordine di San Giovanni. Qui esegue l’apparato decorativo nella volta della co-cattedrale di San Giovanni a La Valletta e le pale per le cappelle delle varie nazioni. Tra il 1680 e il 1690 invia numerose opere nella natia Taverna. Mattia Preti muore il 3 gennaio 1699, all’età di 86 anni.
Luca Bortolotti, 21/05/2013
Didascalie immagini ("Fonte: Consorzio La Venaria Reale"):
1.
Mattia Preti,
Giuditta e Oloferne, Napoli, Museo di Capodimonte;
2.
Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto, Roma, Galleria Doria Pamphilj;
3.
Mattia Preti,
Concerto a tre figure, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi;
4.
Mattia Preti,
Susanna e i vecchioni, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi;
5.
Mattia Preti,
Sant'Ambrogio, Vibo Valentia, Collezione Romano Carratelli;
6.
Mattia Preti,
San Francesco Saverio, Malta, St. John's Co - Cathedral, Valletta.
IL CAVALIER CALABRESE MATTIA PRETI. TRA CARAVAGGIO E LUCA GIORDANO
16 maggio - 15 settembre
Reggia di Venaria Reale, Sale delle Arti, I piano,
Piazza della Repubblica 4, Venaria Reale (TO) - ITALIA
ORARI: da martedì a venerdì: dalle 9 alle 17 - Sabato e domenica: dalle 9 alle 20. Lunedì chiuso
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