L’arte di Houseago costeggia la pratica postmoderna del
citazionismo: il suo lavoro, infatti, fonde stili diversi, che vanno dalla
scultura classica a quella
rinascimentale, passando per l’
arte tribale e persino per le forme della
fantascienza. La Gagosian presenta nove lavori realizzati tutti nel 2013 all’interno del progetto espositivo “Roman Figures”. Nella grande sala ellittica della galleria, lungo le pareti curve sono esposte sette maschere, le
Roman Masks, mentre al centro dello stesso ambiente e di quello che lo precede campeggiano due sculture più monumentali,
Reclining Figure (For Rome) e
Untitled (Walking Boy on Plinth).
L’opera di Houseago si concentra principalmente sulla
rappresentazione della figura umana, o meglio riflette sui modi possibili di questa rappresentazione. Come egli stesso afferma: “Sono sempre più affascinato dalla rappresentazione della figura – come le differenti tradizioni,tecniche e ideali, siano interpretate, rielaborate e trasmesse – e cerco di sviluppare un dialogo storico-artistico su di essa, la sua rappresentazione, e la potenziale energia o verità che può essere compresa ai nostri tempi” (la dichiarazione è tratta dai materiali informativi distribuiti presso la Galleria Borghese).
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Nei suoi lavori lo scultore non ricerca mai la finitezza e la definizione delle forme: le sue opere sono
concentrati di materia rozzamente plasmata in cui i
segni dell’atto artistico rimangono ben visibili. La produzione di Houseago affascina anche per la scelta dei materiali e la tecnica di realizzazione: l’artista realizza le sue opere utilizzando
materiali semplici e grezzi come il gesso, la canapa e il ferro.
Le
Roman Masks della Gagosian, eseguite in gesso e canapa attraverso un calco d’argilla e sostenute da un’armatura in ferro, si proiettano dalla parete verso l’osservatore, osservandolo e “indagandolo” da ogni angolo della sala. Nonostante le sculture di Houseago si rivolgano continuamente al passato,
c’è qualcosa di estremamente contemporaneo nella scelta dei soggetti. Nascoste al di sotto della materia bianca apparentemente candida, attraverso impressionanti giochi di luce e ombra, le
Roman Masks rivelano figure tragiche deformate, teschi temibili e inquietanti. Le maschere di Houseago sembrano riflettere la
condizione dell’uomo contemporaneo, le sue angosce, la paura della morte e dell’ignoto. Al centro del grande spazio della galleria romana, la monumentale
Reclining Figure (For Rome) si pone in diretto dialogo con alcuni grandi classici della storia dell’arte: non a caso
David Ekserdijian, nel breve testo che presenta l’allestimento borghesiano, l’ha posta in
relazione con l’Adamo michelangiolesco della Creazione della Cappella Sistina.
La figura acefala, memore delle antiche statue mutilate dal passare del tempo, è realizzata sempre in gesso e canapa, ancora una volta modellati grossolanamente su un calco d’argilla e sorretti da una gabbia di ferro. L’alternanza di pieni e vuoti, che rende a tratti visibile la presenza dei sostegni in ferro,
annulla e vanifica solidità scultorea, riflettendo nuovamente l’instabilità e la debolezza della condizione umana. Questa possente figura reclinata sembra inoltre dialogare con le maschere lungo le pareti, come se queste ultime potessero sostituire il volto mancante dell’immenso corpo centrale.
Più monumentali e dinamiche le opere esposte all’Uccelliera della Galleria Borghese: tre sculture, due delle quali raggiungono i due metri d’altezza, realizzate appositamente per gli spazi della villa seicentesca. Questa volta le figure sono in movimento e il passo accennato di
Striding Figure somma e converte la leggerezza della
Nike di Samotracia, dalla quale pare prendere le mosse, in una pesantezza e meccanicità quasi robotica. Per quanto riguarda
Standing figure, invece, che nella posa sembra ricordare una delle picassiane
Demoiselles d’Avignon, la scultura riesce a coniugare magistralmente forme fantascientifiche e iconografie tipicamente primitive.
L’arte di Thomas Houseago, insomma, si rivela densa di riferimenti, suggestioni e soprattutto abilmente capace di leggere il passato, dandone un’interpretazione e una modellazione assolutamente contemporanee.
Lucia Zapparoli, 22/06/2013
Thomas Houseago
Roman Figures
Gagosian Gallery
Roma, via Francesco Crispi 16
4 giugno – 26 luglio 2013
Striding Figure/Standing Figure
Galleria Borghese
26 maggio – 7 luglio 2013
Didascalie immagini
1. Thomas Houseago, Roman Masks I, © Thomas Houseago, Photo by Fredrik Nilsen
2. Thomas Houseago, Reclining Figure (for Rome), 2013, © Thomas Houseago, Photo by Fredrik Nilsen
3. Thomas Houseago, Standing Figure (Rome I), 2013, © Thomas Houseago, Photograph by Giorgio Benni