.jpg)
“Buongiorno…buongiorno”.
“Senza occhiali da sole non si può stare. Non si può stare”.
“Siete di Milano?”
“Roma, Firenze, Milano…”
“Bella Roma, mi piace, Roma…e vi piace Butera?”
“Eccome! E’ forse più antica Butera di Roma, Firenze e Milano messe insieme…”
“Più antica di Roma?”
“Assai più antica…”
“Ah…non lo sapevo… ma Roma è chiù bedda assà, Firenze pure mi piace, Milano meno”.
“Qui si mangia, hai visto?”
“Ho visto, ho visto… 15 euro: antipasto, pasta alla norma,
sasizza…, in Germania 60 euro ci vogliono!”
“Vivi in Germania? Dove?”
“Wuppertal, vicino Düsseldorf”
“Ah so, wunderbar!”
“Parli tedesco?
“Un poco…”
“E’ difficile, il tedesco, ma l’ho dovuto imparare, a Wuppertal…”

Picciotto belli capelli che in quell’ora metafisica sei apparso in sulla vetta di Butera, che tu sia di Kokalos /Korkalo, lo spirito vagante rientrato per le ferie? Che la tua Butera sia stata la mitica Camico di cui parlano Diodoro Siculo e Sofocle e non Sant’Angelo Muxaro di cui dicono gli archeologi? Camico l’antica città sicana dove si rifugiarono Dedalo e Icaro scappati dal labirinto di Minosse? Kokalo re sicano che uccise Minosse per salvare Dedalo e il figlio? Tu picciotto belli capelli imparasti gli enigmi linguistico cacofonici del tedesco per salvarti la vita a Wuppertal, come Kokalo risolse l’enigma insidioso del demoniaco Minòs che chiedeva il modo di far passare un filo nella spirale di una conchiglia, riuscendoci con l’aiuto di una formica e su suggerimento del furbo Dedalo?
Minòs capì che nell’abilità di Kokalo c’era proprio lo zampino di Dedalo e quindi non rimase che fargli la festa al re cretese. Kokalo incaricò le figlie di proporre un bel bagno a Minòs con la promessa che sarebbe servito ad avere l’eterna giovinezza, e invece, mentre placido il cretese se ne stava nelle calide acque:
lu sangu le figlie ci
fecero sprizzare dalla carotide, ca l’acqua si trasformò in una pozza rosso sangue, chiù calda assà…
.JPG)
Sprofondò così Minòs nel
Tholos sempiterno - che ancora non s’è trovato e forse non c’è.
Minòs stavvi però dantescamente all’ingresso del secondo cerchio del canto quinto, ove orribilmente ringhia. Michelangiolescamente stavvi Minòs energumeno ignudo nella Cappella Sistina avvinghiato dal viscido serpe e con sul capo il pipistrellesco orecchio, eccetera eccetera…(Figg. 4-5)
.jpg)
Camico, Omphake, Butirah, Vutera, Butera. Una, nessuna, centomila. Arroccata città sull’altura tra le valli dell’Himera/Salso, del Disueri, del Torrente Comunelli. A Camico, Omphake, Butirah, Vutera, Butera c’è un Dolmen del 2500 a.C. (Fig. 6) e l’archeo-autorità rumena Dinu Adamesteanu, negli anni ’50, scoprì una fonte d’acqua che rendeva fertili le donne sterili.
.jpg)
Lo dice perché ebbe la prova archeologica provata nel tempio campestre di contrada Fontana Calda, dove appunto
, sprizzava una sorgente d’acqua calida, e poco iodata, trovandoci delle statuette di donne gravide, nonché quelle di suonatrici e suonatori di
auloi, kymbala e
tympanon. In detto santuario extra-urbano le ragazze camichine e omphakine si recavano prima di prender marito per i riti tesmoforici propiziatori al parto, dove invocavano Demetra e Kore, le ninfe Agròtera, Lyaia, Artemide Chtonea Messaggera, immerse in dette calide acque. Per tre giorni iniziatici, tra i melodiosi suoni dei flauti e il crepitio ipnotico delle percussioni succedeva quel che, al fine, orgiasticamente poteva succedere.
Non potrebbe essere dunque lì, in quel santuario, oh Kokalo, ove le figlie tue fecero la festa a Minòs?
Mentre ti ponevi dette domande archeo-metafisiche lo spirito di Kokalo evaporò, e di lui non vi fu più traccia, sulla calida Piazza d’armi di Butera. Per le contemporanee strade di Butera rimase solo il canto fischiettato di una canzone di Nino Ferrer, della fine degli anni ’60: